“Il Rapporto di Bankitalia sull'economia della Basilicata nel 2012, presentato a Potenza, mostra dati allarmanti per la nostra regione: diminuzione del pil del 3,1%, della produzione industriale del 9,5%, delle esportazioni del 17,5%, del fatturato delle imprese dell'auto del 18,2%, delle costruzioni e della compravendita di case del 17,7%.” Così il capogruppo del Pd Gianpaolo Carretta il quale evidenzia “in flessione anche i settori dei servizi e del turismo, il tasso di disoccupazione è aumentato fino al 14,5% e sono in calo anche i consumi con meno 10,5%; l'unico trend positivo sembra essere quello delle estrazioni petrolifere, che, però, dopo la bocciatura, da parte della Corte Costituzionale, della moratoria alle nuove estrazioni in Basilicata e il secco no della Giunta regionale al Governo per il rilascio di un ulteriore permesso di ricerca di idrocarburi in 13 comuni dell’area del Vulture, deve farci riflettere sui reali vantaggi e svantaggi derivanti dall'attività estrattiva.È necessario aprire un confronto con il Governo centrale e stabilire trattative sulla salvaguardia dell'ambiente, dal punto paesaggistico-naturalistico, e sulla tutela storica di una terra già abbastanza trivellata, per evitare che si giunga ad intaccare anche l'area nord della nostra regione, aggiungendosi a quelle della Val D'Agri e dell'alta valle del Sauro, approfondendo però quali possano essere i reali vantaggi per la Basilicata in termini di percentuali delle royalties, di investimenti industriali in settori strategici per il Paese e in siti bene individuati, di sgravi totali per le utenze energetiche e per i costi di combustibile e derivati per i cittadini lucani.A questo punto, è auspicabile, che tale questione, seppur scottante e delicata, non generi ulteriori spaccature all'interno delle forze politiche regionali, perché, mai come in questo momento, bisogna dimostrare un'unità di intenti a salvaguardia del territorio e della salute pubblica, in una regione in cui, vi è la necessità strategica di destinare fondi e risorse al completamento infrastrutturale, al sostegno delle piccole e medie imprese e alla nuova occupazione, che rappresentano – conclude- il ciclo virtuoso su cui puntare e su cui destinare anche le royalties, ancore troppo poche per chi produce più della metà del totale estratto in Italia e non ha ancora visto significativi sbocchi occupazionali ed una crescita importante da un punto di vista economico e sociale.”
BAS 05