"Una strana ed anomala antitesi caratterizza oggi il panorama economico-sociale italiano: da un lato la ritrovata credibilità riconquistata dal nostro paese in Europa, dall’altro una situazione non proprio rosea segnata dalla stagnazione dell’economia, dalla perdita del Pil dell’1,5%, dalla crescita della disoccupazione giovanile, dal graduale impoverimento delle famiglie." Così il consigliere del Pdl Nicola Becce per il quale "la complessa e complicata manovra attuata da Monti ai fini di tale credibilità inevitabilmente ha mietuto e sta mietendo le sue vittime, risultato dell’iniquità e della disparità di trattamento che la contraddistingue. A subire non sono solo le famiglie, il cui potere di acquisto si è ridotto di circa € 2.000, ma anche e soprattutto gli Enti Locali, Comuni, Province e Regioni.
Fermo restando lo sperpero e la cattiva gestione che da anni hanno caratterizzato l’agire pubblico locale -aggiunge- in qualità di consigliere comunale mi sento in dovere di denunciare l’eccessiva barbaria e la stringente morsa cui tali Enti sono sottoposti. Il contenimento della spesa pubblica è stato attuato più che a livello statale, a livello locale, in particolar modo comunale, a seguito del drastico taglio dei trasferimenti nazionali e regionali: l’impossibilità di realizzare gli investimenti programmati, a causa del patto di stabilità, le minori risorse economiche con cui fare i conti, hanno determinato l’inevitabile blocco dei pagamenti ai fornitori ed in particolare il decremento e la pessima qualità nell’offerta dei servizi essenziali e del welfare; il tutto aggravato ulteriormente dall’aumento dell’Iva dal 4% al 10% che si ripercuoterà inevitabilmente in un aumento del costo dei servizi stessi. Aver reso i Comuni “esattori” dello Stato, con l’introduzione dell’IMU, obbligandoli, data la scarsità di danaro, all’incremento delle relative aliquote e dell’addizione comunale irpef, ha ridotto molte amministrazioni con le spalle al muro, soprattutto in una piccola città come la nostra.
Gli Enti locali, attraverso la reale applicazione di una condotta adeguata, dovrebbero diventare un esempio virtuoso di applicazione della nuova manovra, in termini di efficienza ed efficacia gestionale e di ottimale erogazione dei servizi sociali ed essenziali, non abbandonarli a se stessi, ad un amaro destino di cui ben conosciamo il finale. In tal mondo non si ottengono risultati costruttivi: chi ne pagherà le conseguenze – conclude-saranno sempre e solo i cittadini, perché i Comuni sono l’Ente di contatto quotidiano con la collettività e la morsa finanziaria a cui sono sottoposti continuerà a tradursi in aumento della tassazione locale, in meno servizi essenziali e sociali con contingente riduzione del livello qualitativo."
BAS 05