Comune Pz: Accoglienza migranti, interviene Guarente

“Da quasi due anni la città di Potenza ospita, – ricorda il consigliere comunale del gruppo ‘Liberiamo la città’, Mario Guarente – con grande senso di accoglienza, alcuni richiedenti asilo originari del Mali, della Nigeria e di altri Paesi del mondo martoriati dalle guerre. Essi, per scelta delle Associazioni cui la Prefettura affida la gestione del servizio di accoglienza, sono stati sino a ora ospitati in appartamenti dislocati nei vari quartieri della città con lo scopo di favorirne l’integrazione, e così, in alcune zone, – come Parco tra Fontane, il mio quartiere – è possibile trovare condomini abitati da italiani e da stranieri tra cui, molto spesso, si instaura un rapporto di amicizia, di affetto, di cordialità e di familiarità. Con grande stupore da qualche giorno ho appreso invece della scelta, non si capisce bene di chi, di far alloggiare un nuovo gruppo di “ richiedenti asilo “ arrivati in città nell’ex dormitorio dei ferrovieri, da anni chiuso e in stato di abbandono ( anche se ultimamente riqualificato alla buona per consentirne l’accoglienza), situato nella Stazione Centrale di Potenza. Pare anche che ultimamente lo stabile, abitato esclusivamente dai nuovi arrivati, sia spesso presidiato da forze dell’ordine e da un servizio di vigilanza finalizzato a garantire che nulla accada tra gli ospiti. Immediatamente questa notizia ha risvegliato in me il ricordo di una di quelle cose che durante gli anni scolastici i docenti ci hanno più volte “’costretti’ a studiare e che oggi più che mai, con la maturità di un trentenne, ringrazio per quella che all’epoca ci sembrava un’imposizione, ma che in realtà era solo il loro modo per insegnarci ad evitare che si ripetessero certi errori: l’immagine dei richiedenti asilo nell’ex albergo dei ferrovieri credo sia una vera e propria forma di ghettizzazione e, inevitabilmente, di apartheid.
Mai avrei pensato che a distanza di venticinque anni dalla soppressione di quella politica di segregazione razziale nella mia città, seppur in forma più lieve, si potesse consentire a qualcuno di perpetuare lo stesso errore storico e politico condannato da tutti i libri e da tutti gli studiosi degli ultimi 40 anni. Il mio monito pertanto va al Prefetto, al Questore e al Sindaco con lo scopo che tengano conto di questa forma di marginalizzazione umana che è stata consentita non so – e sinceramente non mi interessa neanche saperlo – a quale associazione o cooperativa che si occupa della gestione dei nuovi richiedenti asilo giunti in città ed è finalizzato, inoltre, a sollecitare una soluzione rapida ed alternativa che sia più dignitosa per chi, nel 2015, spesso perde la vita rincorrendo il sogno di un futuro migliore e non quello di essere emarginato” conclude Guarente.

BAS 05

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