"Il ricorso al Tar di due consiglieri comunali del Pd sul bilancio riequilibrato (su cinque anni) votato dal Consiglio Comunale di Potenza su “input politico” del Vice Ministro degli Interni, sempre del Pd, approvato a larghissima maggioranza, con i voti fondamentali dei consiglieri del Pd, la dice lunga su come la faida politica ed i veleni personali fra diversi gruppi di potere dentro e fuori i partiti prevalgano sugli interessi generali di una città desolatamente allo sbando". Lo dichiara Gianfranco Blasi, dirigente nazionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.
"Se il Tar dovesse dar ragione ai ricorrenti – prosegue – la consiliatura sarà segnata definitivamente.
La nostra posizione è nota da mesi: ha sbagliato il sindaco nel fidarsi del Pd e nell’infilarsi negli schemi fratricidi di quel partito. La ragione della sua vittoria elettorale risiedeva in un desiderio emotivo ed in una necessità pratica dei potentini: affrancarsi da un logoro ed autoreferenziale potere!
De Luca rappresentava la libertà, un nuovo scenario politico in cui i valori morali della città si riproponevano con forza. Questo continuo ed estenuante tentativo di mediazione ha prodotto l’esaurirsi di una fase positiva. Ora si vive un lento declino fatto di rimorsi, ricatti e rigenerazione dei vecchi schemi clientelari e correntizi.
Sappiamo che De Luca è “persona per bene”, per questo lo sostenemmo e gli siamo stati accanto, per questo continuiamo a credere nella sua totale “buona fede”.
Ora, però, ci aspettiamo che parli alla città.
Dica tutto, renda pubblici i corteggiamenti, le menzogne e le ragioni politiche e amministrative che hanno condotto Potenza al fallimento.
Non ci interessano le speculazioni politiche e i vantaggi che qualcuno potrebbe ricavarne, ci preme il bene di una città oggi in ginocchio e che un anno fa aveva sperato, sognato e votato un cambiamento radicale della propria prospettiva di futuro.
Va sottolineato come la scelta del Pd di ricorrere sia particolarmente satura di perniciose ricadute. Infatti, se il Tar dovesse esprimersi a favore dei ricorrenti la Procura della Corte dei Conti aprirebbe d’Ufficio una procedura per danno erariale. Non solo il Consiglio Comunale sarebbe sciolto, ma i consiglieri comunali che hanno votato il provvedimento potrebbero rischiare provvedimenti punitivi fino alla incandidabilità futura".
BAS 05