“Non si può che constatare come i dubbi e le perplessità circa la legittimità del comportamento tenuto dalla Amministrazione cittadina nel procedere alla assegnazione degli impianti sportivi cosiddetti “minori” (campetti di quartiere), erano e sono assolutamente fondati”. Lo affermano, in un comunicato stampa, i consiglieri comunali di Matera Enzo Acito e Doriano Manuello. Difatti, come si è avuto modo di constatare, consultando gli atti propedeutici alla emissione dell’Avviso Pubblico – Manifestazione di Interesse pubblicato dal Comune di Matera il 6 giugno ed integrato il 7 giugno, lo scollamento tra le decisioni dei Consiglieri e quelle assunte dalla Giunta Comunale è quanto mai irreversibile, oltre a prendere atto di una grave mancanza della tutela della par condicio tra i concorrenti
Secondo i due consiglieri comunali il bando non terrebbe conto delle indicazioni e dei criteri individuati dalla relativa commissione consiliare..
“Il primo dato che emerge, forte e chiaro – si legge nella nota – è che ancora una volta la Giunta ha completamente disatteso gli indirizzi dei Consiglieri, ridotti ormai al semplice e squalificante ruolo di “ratificatori” delle decisioni assunte dall’Organo esecutivo. La Giunta ha deciso che la priorità, anche per gli impianti di quartiere, spetti al vil danaro, preferendo progetti di importo maggiore a quelli che, al contrario, avrebbero potuto garantire una diffusa utilizzazione dell’impianto anche da parte dei meno abbienti. Così come la Giunta ha deciso che l’adozione dei criteri da essa indicati non dovesse essere valutata dal Consiglio Comunale, disattendendo il preciso indirizzo della Commissione che la invitava a riportarli nel testo della deliberazione “al fine di poterla discutere in Consiglio Comunale”.
Per i due consiglieri comunali “vi è la certezza che, in ogni caso, la Giunta abbia sbagliato. Ha sbagliato nel non tenere conto degli indirizzi della Commissione; ha sbagliato nel favorire solo l’aspetto economico nella presentazione dei progetti, escludendo altri aspetti sicuramente degni di attenzione (considerata la finalità del Decreto medesimo “favorire la capillare diffusione della pratica sportiva”); ha sbagliato nel riconoscere tempi così lunghi nella concessione degli impianti; ha sbagliato nel far trascorrere così tanto tempo, ben n.2 settimane dalla data di conoscenza, per pubblicare il bando; ha sbagliato perché ha generato, non sappiamo quanto inconsapevolmente, una condizione di mortificazione della libera concorrenza, impedendo a molte altre associazioni di partecipare alla gara, stante i ristretti tempi concessi per la presentazione della domanda e dei progetti.
Quindi – concludono i due consiglieri – nessuna sensibilità nel favorire la pratica dello sport a favore delle fasce deboli, scarsa trasparenza che non ha garantito la par condicio nelle procedure di evidenza pubblica, dismissione della proprietà comunale, assenza di considerazione degli indirizzi della commissione e del consiglio comunale”.