“Gli organismi sono stati insediati il 3 giugno 2010. Evidente lo stato di irregolarità. Se chiediamo ai cittadini di rispettare le nostre leggi, perché mai il Consiglio regionale non dovrebbe, invece, rispettarli?”
“Le Commissioni consiliari permanenti del Consiglio regionale di Basilicata operano in evidente stato di irregolarità. Da lunedì abbiamo iniziato un’altra piccola battaglia. Se chiediamo ai cittadini di rispettare le nostre leggi, i nostri regolamenti, perché mai il Consiglio regionale non dovrebbe, invece, rispettarli?” <br />Ad affermarlo il consigliere regionale di Ial Ernesto Navazio il quale fa notare che “il comma 8 dell’articolo 20 del Regolamento interno del Consiglio regionale, approvato con delibera n.1273, del 22 dicembre 1999, stabilisce che ‘Le Commissioni restano in carica per un periodo di trenta mesi’ e il comma 6 dell’articolo 22 stabilisce, inoltre, che ‘I componenti dell’Ufficio di Presidenza durano in carica trenta mesi’. Le attuali commissioni sono state insediate con verbale del 3 giugno 2010 e pertanto scadute. Non sono previste proroghe né sono intervenuti provvedimenti deliberativi del Consiglio che ne disponesse una ulteriore attività fino alla nomina dei nuovi componenti dell’Ufficio di Presidenza delle commissioni. Né si può fare ricorso, come qualcuno sussurra, per similitudine all’istituto della prorogatio degli organi amministrativi in genere che, in ogni caso, limita a 45 giorni successivi alla scadenza del termine in cui gli organi vanno ricostituiti, il periodo nel quale possono essere adottati solo (esclusivamente) atti di ordinaria amministrazione nonché atti urgenti ed indifferibili con indicazione specifica dei motivi di urgenza e di indifferibilità, pena la nullità dell’atto medesimo”.<br /><br />“Non ci convincono – sottolinea l’esponente che ha aderito a ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’ – neanche le risposte date dai Presidenti delle commissioni, a cui abbiamo sollevato la questione (e lo faremo ad ogni inizio di seduta delle stesse) e che continuano ad andare avanti. Con la loro interpretazione si corre il rischio di arrivare fino alla fine della legislatura. Né si possono piegare le Istituzioni al rimando della quadratura del cerchio della maggioranza: prima con la Giunta e poi con le Presidenze delle commissioni. Se è previsto, per deliberazione consiliare, che le commissioni abbiano una certa durata e che quindi la loro competenza sia temporalmente circoscritta, un’eventuale prorogatio di fatto sine die violerebbe, come viola, i principi dell’imparzialità e del buon andamento dell’amministrazione”.<br />“La Costituzione – conclude Navazio – non possiamo usarla a piacimento. La chiamano prassi, ma si può leggere la cattiva abitudine della politica, anzi di una certa politica”.<br />