Commercio, Mattia (Pdl): “Raccogliere appello esercenti”

Per il vicepresidente del Consiglio regionale “la Regione deve intervenire con misure a sostegno delle attività commerciali nei centri storici e nei quartieri, che sono quelle più esposte alla concorrenza dei mega centri commerciali”

“Non si può che raccogliere l’accorato appello che viene dagli operatori lucani del commercio che domani, per iniziativa della Confesercenti, terranno una giornata di mobilitazione. La scomparsa, in un solo anno, di un migliaio di negozi nella nostra realtà ha un significato sociale ancora più preoccupante”. E’ il parere del vice presidente del Consiglio regionale Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “specie nei comuni piccoli e medi, che da noi sono la grande maggioranza, ogni esercizio commerciale che è costretto ad abbassare la saracinesca rappresenta un dramma familiare tenuto conto che siamo in presenza di ditte individuali e di interi nuclei familiari che vivono di questa attività. Ci sono poi riflessi negativi diretti sulle piccole comunità locali che hanno nei negozi gli ultimi presidi in grado di garantire un tenore di vita accettabile e servizi essenziali specie per gli anziani”.

Secondo Mattia “cresce la preoccupazione delle Pmi per la tenaglia nella quale vengono sempre più strette, fra balzelli che crescono e i nuovi maggiori costi che rischiano di abbattersi solo su di loro. Da uno studio di Confesercenti sulle ricadute fiscali degli ultimi provvedimenti de Governo Monti si ricava che un piccolo imprenditore (fatturato 50 mila euro, con un locale di 100 mq.) dovrà sopportare un onere aggiuntivo annuo fra i 3530 euro e i 5180 a seconda del luogo dove opera. Se questi dati – aggiunge il vice presidente del Consiglio regionale – si calano nella realtà delle microimprese lucane dove il fatturato medio è di un terzo, l’onere aggiuntivo anche minore di un terzo è pur sempre gravoso al punto da costringere in quest’anno altre centinaia di imprese familiari a cancellarsi dagli Albi delle Cciaa di Potenza e di Matera”.

“Oltre ai costi aggiuntivi – continua Mattia – il calo dei consumi, come evidenzia Confcommercio, è ovviamente un fattore determinante specie in una regione ad alto tasso di povertà e che registra un calo di vendite di prodotti di prima necessità al di sopra della media nazionale. Ma ritengo che la Regione non debba scaricare sulle scelte governative, sul decreto liberalizzazioni che tra l’altro non è tutto negativo, per dichiarare una sorta di impotenza. Nell’ultima riunione della Cabina di Regia del Patto di Sistema è stato affrontato proprio il nodo del credito alle Pmi. In quell’occasione sono state annunciate proposte finalizzate a migliorare operatività, efficacia, facilità d’accesso del fondo di garanzia e il fondo di rotazione, strumento a sostegno degli investimenti che ha la finalità di ridurre il costo del denaro. E’ ora che si passi dalle proposte alle misure concrete. Inoltre la Regione – conclude il vice presidente del Consiglio regionale – deve mettere mano al Piano regionale del commercio che di fatto risulta ampiamente superato ed intervenire con misure a sostegno delle attività commerciali nei centri storici, nei quartieri, che sono quelle più esposte alla concorrenza dei mega centri commerciali”.

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