Comitato crisi sanità privata su “tassa fumo”

“In attesa che il Consiglio dei Ministri si pronunci sulla proposta di aumentare l'accise sul tabacco in modo da evitare già da quest'anno l'introduzione del ticket da 10 euro sulla diagnostica e quello da 25 euro sui codici bianchi al pronto soccorso,registriamo con piacere che anche l’assessore Martorano si è accodato all’iniziativa dei colleghi e presidenti di Emilia e Toscana nel sostenere la proposta. Non vorremmo però fosse solo fumo negli occhi”.
A sostenerlo in una nota è il Comitato di Crisi delle associazioni delle strutture di sanità privata accreditate dal SSR.
“Non va sottovalutato infatti il differente comportamento assunto dalla Regione Basilicata rispetto a numerose altre che – è scritto nella nota del Comitato di Crisi – non hanno dato corso subito all’introduzione dei ticket sanitari, decidendo una pausa di riflessione e di approfondimento, diversamente da quanto è avvenuto da noi. La fretta di chiudere la manovra di assestamento di bilancio regionale 2011 ha quindi scaricato ogni sacrificio sugli utenti (salvo a verificare come sarà possibile elevare la soglia reddituale di esonero) e, come abbiamo ampiamente dimostrato, sulle strutture della sanità privata. Pertanto continuare a sostenere, come fa l’assessore Martorano, attraverso l’ennesima dichiarazione sulla “tassa sul fumo”, che il provvedimento della Giunta approvato con un solo voto di maggioranza qualificata dal Consiglio è una “scelta obbligata” – si legge nella nota – non ci pare trovi riscontri oggettivi.
Quanto all’introduzione della “tassa sul fumo” se applicassimo una tassa di 20-25 centesimi a pacchetto di sigarette, in un anno riusciremmo a ottenere tra i 700 e gli 800 milioni di euro, tenuto conto che secondo gli ultimi dati dell'Istituto Superiore di Sanita' sono 11.800.000 i fumatori in Italia e consumano 13,6 sigarette al giorno. Può essere sicuramente uno strumento utile anche se proprio per evitare di lanciare fumo negli occhi è bene che si chiarisca che non risolve i problemi degli utenti e degli operatori della sanità privata”.
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