Sul tema del trattamento del combustibile solido secondario (Css), e in riferimento, in particolare, al convegno che sull'argomento si è tenuto mese di gennaio, a Senise, promosso dalla società Nep Italy Srl, interviente con una nota il Comitato civico per Senise: Rifiuto!:
"Tralasciando le porte chiuse dell’Ex Sala Consiliare sorvegliate da guardie giurate a buona memoria dell’incontro aperto, circa la presunta reiterata volontà dei comitati a non volersi confrontare, si ricorda la medesima volontà di qualcuno con cui è iniziata l’intera vicenda in data 12-05-2014 con pregiata firma a Potenza all’insaputa di un intera comunità. Sic stantibus rebus come si fa a pretendere il confronto dei comitati e per giunta con dei privati appaltatori -decaduti in data 31-12-2014 secondo le disposizioni della DGR 825 del 27-06-2014 -quanto l’interlocutore del cittadino dovrebbe essere la pubblica amministrazione?
Circa la presenza di un impianto per il trattamento del CSS in provincia di Siena situato in una zona agricola dove si produce vino e olio, si informa che anche in provincia di Taranto si trova un impianto per il trattamento del CSS situato a ridosso di centinaia e centinaia di piante di agrumi, che l’impianto è nuovo e che ci sono tanti controlli, peccato però che quelle arance e mandarini restano per giorni e giorni non acquistati sui banconi dei mercati o peggio a marcire direttamente sulle piante a danno dei poveri contadini.
Circa i benefici del CSS e soprattutto delle sue ricadute economiche-grande tema che ha unito e diviso in questi mesi la comunità senisese a proposito degli pseudo 53 posti di lavoro promessi- si concorda che quello della monnezza è un grande business, peccato però che le ricadute maggiori riguardino solo le tasche dei privati appaltatori.
A chi ha affermato che il CSS fa bene alla salute e che fa meno male di una pietanza, il Comitato ricorda solo alcuni dei principali sapori ottenuti dalla cottura di un simile ghiotto e salutare prodotto: diossine, composti organici clorurati e metalli pesanti. Ma niente paura il CSS fa bene alla salute!
E’ possibile considerare i rifiuti una risorsa e un’occasione di sviluppo per la Basilicata? Il Comitato ne è pienamente convinto ma non con il CSS! Si produca innanzitutto un Piano di Gestione Regionale dei Rifiuti serio e ragionato, che non lasci più ai privati appaltatori la possibilità di colonizzare senza alcun criterio un’ intera Regione con tutta una serie di deturpante impiantistica mediante pubbliche ed autorizzate scorciatoie come i bandi di reindustrializzazione, che rispetti le peculiarità del nostro territorio che certamente non sono il recupero energetico, ma il TURISMO e l’AGRICOLTURA (magari se si investisse un po’ di più sui servizi e le vie di comunicazione invece di fare i “cosiddetti opifici” i lucani ne sarebbero tutti più contenti) e che tenga conto delle reali problematiche in materia di gestione dei rifiuti da risolvere preferibilmente con la differenziata estesa a tutti i comuni e per il residuo di differenziata con la realizzazione di piccoli impianti a freddo con produzione magari di compostaggio che almeno utilizzerebbero anche gli agricoltori lucani.
Per ritornare alla presunta reiterata volontà dei comitati a non volersi confrontare, unitamente a quanto richiesto il 30-01-2015 dal Comitato di Bernalda, si chiede pubblicamente un Consiglio Regionale aperto e rivolto a tutti i cittadini lucani con punto all’ordine del giorno: QUESTIONE RIFIUTI e al disponibilissimo Assessore Regionale all’Ambiente Aldo Berlinguer che da garante di interesse pubblico ha aperto il Convegno del privato appaltatore con i suoi saluti, un incontro con il Comitato e i cittadini senisesi presso il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata, prima e non oltre la scadenza dei sessanta giorni delle osservazioni al progettato “opificio”.
BAS 05