In riferimento alle dichiarazioni di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, sulla necessità di “sostituire i settori produttivi attuali con altri che creino nuova occupazione in modo da potere tranquillamente depauperare il territorio lucano a danno della salute dei suoi residenti”, il Comitato 13 ottobre ritiene che tali affermazioni siano solo ‘solo l’eco di quanto da tempo avviene ai danni della Basilicata con la complicità dei suoi stessi rappresentanti nel Parlamento italiano. Ben vengano le estrazioni di idrocarburi e del gas ed anche il loro incremento produttivo ma solo a condizione che ciò avvenga in assoluta sicurezza per la salute dei lucani e dell’ambiente, e che vengano riconosciute royalties non inferiori a quelle concesse persino a paesi del terzo mondo (25 per cento), le quali dovranno essere utilizzate per incrementare la ricerca proprio nella tecnologia delle rinnovabili in modo che, quando tra qualche decennio non vi sarà più petrolio in Basilicata, l’occupazione verrà garantita dalla tecnologia e dal know-how sviluppato proprio con in proventi del petrolio”.
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