Si è svolto ieri a Sant'Arcangelo (Pz) un incontro per analizzare le potenzialità di realizzazione di una filiera agricola della carne dei Monti Lucani. Il seminario, organizzato e promosso da Coldiretti Basilicata, Apa Potenza e Comune di Sant’Arcangelo, – si legge in un comunicato – ha visto la partecipazione di centinaia di allevatori di podolica provenienti da tutta la Regione. Sono intervenuti Domenico Esposito, sindaco di Sant'Arcangelo, Giuseppe Brillante, Direttore Coldiretti Basilicata, Palmino Ferramosca, Presidente Apa Potenza, Augusto Calbi, Direttore Apa Potenza e Apa Matera, Carlo Rossi Sgoifo, Docente Università degli Studi di Milano, Dipartimento Scienze e Tecnologie Veterinarie e Giuseppe Prestera, Veterinario Apa. Dalla riunione è emerso che la realizzazione di una filiera agricola della Carne dei Monti Lucani, è la strada da intraprendere per rilanciare l'allevamento regionale dei bovini da carne. Oltre 20000, infatti, sono le fattrici di razza podolica presenti negli allevamenti regionali e circa 16000 i vitelli svezzati e venduti fuori regione ogni anno per l'ingrasso. Visto il sensibile calo del prezzo dei vitelli vivi, gli allevatori lucani non riescono a sostenere i costi di gestione aziendale. All'allevamento podolico lucano, infatti, manca un sistema capace di gestire l'ingrasso, la macellazione e la commercializzazione della carne. Per questo motivo la creazione di una filiera della carne dei Monti Lucani che coinvolga allevatori, tecnici Apa, associazioni di categoria, amministrazioni locali e consumatori, capace di completarsi sul territorio lucano, può portare reddito non solo agli allevatori, ma a tutto il comparto produttivo regionale. Domenico Esposito, sindaco di Sant'Arcangelo, – prosegue la nota della Coldiretti – esortando gli allevatori a fare sistema, si è mostrato disponibile ad incentivare, con investimenti immateriali, la realizzazione del progetto capace di trasformare un'agricoltura assistita in un'agricoltura produttiva, i cui benefici ricadono sull'intero territorio. Giuseppe Brillante, Direttore Coldiretti Basilicata, si è soffermato sull'importanza di realizzare la filiera della carne dei Monti lucani in quanto capace di dar vita a aziende multifunzionali. Gli allevatori, infatti, per arrivare preparati alle sfide del futuro, devono essere in grado di giungere direttamente ai consumatori. Devono essere, quindi, produttori di cibo, inteso come la somma di capacità imprenditoriale, qualità, sicurezza alimentare, storia e cultura di un territorio. Da qui nasce l'esigenza di fare sistema e stipulare un disciplinare condiviso e riconosciuto sul mercato. É anche necessario, affinchè la ricchezza prodotta resti sui territori, far si che vengano predisposti macelli territoriali. A beneficiare della filiera, non sarebbero solo gli allevatori ma tutto il paesaggio regionale. Con gli allevamenti a presidio del territorio, si riuscirebbero ad evitare, infatti, disastri ambientali e la desertificazione. Il Dott. Rossi Sgoifo, nel suo intervento, si è concentrato sulla strada da seguire per migliorare la qualità e la produttività degli allevamenti. Benessere animale, giusta alimentazione, miglioramento del patrimonio genetico, controlli frequenti e puntuali in tutte le fasi della filiera sono i punti di forza per creare una filiera vincente. Tre le caratteristiche che potrebbero rendere vincente la filiera della carne dei monti lucani: qualità del prodotto riconosciuta dai consumatori, identità della carne legata alla cultura del territorio d'appartenenza ed equità del prodotto, capace di garantire il giusto compenso agli allevatori per il lavoro profuso. Ha concluso l'incontro Palmino Ferramosca, presidente Apa Potenza, sottolineando che, il lavoro di assistenza tecnica, miglioramento genetico e formazione svolto dalle Apa, è di vitale importanza per rilanciare l'allevamento del bovino da carne lucano così da ridare non solo reddito alle imprese ma anche sicurezza alimentare e qualità ai consumatori.
BAS 05