Coldiretti: la Regione fa bene sulla crisi idrica

"Il lavoro portato avanti assieme al governatore, Vito Bardi, e all'assessore regionale all'Agricoltura, Carmine Cicala, ha consentito di assicurare, anche grazie alle prese emergenziali, i turni di irrigazione durante l'intero ciclo delle colture"

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Il palazzo della Regione Basilicata

“Se nonostante gli effetti dei cambiamenti climatici con i segni tangibili nei livelli degli invasi lucani, l’agricoltura lucana è ancora viva ed è diventata un esempio a livello nazionale in fatto di programmazione dell’uso della risorsa idrica, lo dobbiamo alla costante opera di interlocuzione portata avanti in questi mesi con il Consorzio e le istituzioni, che ha permesso ai nostri agricoltori di continuare a irrigare le colture, scongiurando il rischio di dover abbandonare centinaia di ettari a causa della mancanza d’acqua, come accaduto purtroppo in altri territori”. Lo sostiene – in una nota diffusa dall’ufficio stampa – la Coldiretti Basilicata, sottolineando come “la gestione puntuale dell’emergenza idrica abbia consentito alle aziende agricole di continuare a garantire l’approvvigionamento alimentare e la continuità produttiva per tutte le colture, a partire da quelle simbolo dell’enogastronomia regionale”.

Si tratta, secondo l’organizzazione di categoria, di “un risultato ottenuto grazie alle interlocuzioni quotidiane con il governo regionale avviate già nell’ottobre scorso, nella consapevolezza comune che i cambiamenti climatici hanno ormai reso la mancanza di acqua un fenomeno strutturale che, in quanto tale, può essere affrontato solo con la programmazione e la prevenzione. Il lavoro portato avanti assieme al governatore, Vito Bardi, e all’assessore regionale all’Agricoltura, Carmine Cicala, ha così consentito di assicurare, anche grazie alle prese emergenziali, i turni di irrigazione durante l’intero ciclo delle colture, partendo da quelle invernali fino a quelle
estive, con il contributo decisivo del Consorzio di Bonifica che con lungimiranza da mesi si è attivato nella realizzazione di prese emergenziali che consentono un approvvigionamento sostitutivo, dove la presenza degli agricoltori rappresenta la miglior garanzia di un uso della risorsa idrica che vada incontro alle esigenze di tutti. Poiché, non dimentichiamolo, sono gli agricoltori che garantiscono la sicurezza alimentare del territorio”.

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