Si è tenuto a Potenza, nella sede della Coldiretti, un incontro tra giovani imprenditori agricoli lucani e dirigenti nazionali di Giovani Impresa Coldiretti. Sono intervenuti, oltre ai massimi dirigenti della federazione lucana, Vittorio Sangiorgio e Carmelo Troccoli, rispettivamente delegato e segretario nazionale Giovani Impresa. Dal dibattito, che ha visto oltre un centinaio di imprenditori agricoli esporre i problemi delle loro aziende e le azioni messe in campo per dare redditività al settore agricolo regionale, – si legge in un comunicato diffuso dai promotori dell’incontro – è emersa la voglia di fare e di cooperare per creare un tessuto agricolo giovane, forte, innovativo e produttivo: “Se dopo 20 anni di politiche di incentivi, il ricambio generazionale in agricoltura è solo del 3%, – sostengono – qualcosa non ha funzionato. Partendo dal fatto che l’agricoltura ha bisogno dei giovani, è necessario che la nuova generazione di imprenditori agricoli, impari dagli errori del passato e diventi attore della filiera e delle scelte politico-economiche del proprio territorio”.
“Paradossalmente – ha affermato Vittorio Sangiorgio, delegato Giovani Impresa- siamo la generazione della comunicazione che non comunica più. Per fare il salto di qualità, è necessario prima di tutto che i giovani imprenditori agricoli riscoprano il gusto del dialogo per cooperare e fare sistema. Per questo motivo è nata l’Assemblea Nazionale che ha l’intento di dare ai giovani imprenditori agricoli che vogliono contribuire a far crescere il nostro paese, la possibilità di farlo. I giovani non hanno bisogno di belle speranze ma di risposte concrete. Giovani Impresa Coldiretti sta a fianco dei giovani che vogliono investire in agricoltura. Ha già preso accordi con i primari gruppi bancari per il finanziamento di progetti innovativi e non di stati patrimoniali. Bisogna poi difendere la redditività dell’impresa agricola. Da questo obbiettivo nascono la creazione di una filiera agricola tutta italiana e i presidi nei porti italiani e al valico del Brennero per denunciare il furto di valore e d’identità al Made in Italy, un furto che infanga e compromette il nostro futuro. Da qui la necessità di cooperare, perché, lo ha dimostrato l’approvazione della legge sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine del prodotto, quando le battaglie si fanno insieme per il paese, si vince sempre.”
“Affinché il settore primario- ha affermato Carmelo Troccoli, segretario Nazionale Giovani Impresa- cresca, è necessario che i giovani non stiano inermi ad aspettare che la politica o altri risolvano i loro problemi. Orgogliosi di essere quello che si è, è necessario che i giovani diventino attori e artefici del loro futuro. Affiancati, guidati e sostenuti dall’associazione sindacale, devono essere in grado di creare aziende multifunzionali e nello stesso tempo dinamiche e attente alle richieste del mercato.”
“La presenza così numerosa di giovani imprenditori agricoli- ha affermato Maria Panetta, delegato regionale Giovani Impresa- è la dimostrazione che la nuova generazione di imprenditori agricoli lucani, ama il proprio territorio e vuole uscire dalla mentalità assistenzialista creando reddito e ponendo rimedio all’emorragica emigrazione che sta portando allo spopolamento della nostra regione. A breve partiranno corsi di formazione sul territorio regionale, destinati ai giovani agricoltori che voglio creare aziende multifunzionali e capaci di vendere il loro prodotto in Italia e all’estero. Siamo in attesa che la regione finalmente evada, dopo oltre un anno, le 350 richieste di investimento presentate dalle giovani imprese sui fondi del PSR Basilicata e dare poi corso al nuovo Pacchetto Giovani aperto a tutte le misure del programma rurale libero dagli orpelli burocratici che sono risultati vincoli allo sviluppo.”
L’incontro – conclude la nota – si è chiuso con la volontà di continuare l’azione organizzativa su tutto il territorio regionale, per far si che i giovani siano artefici della ripresa del settore primario lucano.
BAS 05