Clinica Luccioni, ancora audizioni in quarta Commissione

Ascoltati l’amministratore unico, Walter Di Marzo coadiuvato dall’avvocato Ricciardella e dal direttore sanitario Ferappi. Presenti anche i rappresentanti sindacali e una delegazione di lavoratori

Proseguono le audizioni in quarta Commissione permanente (Politica sociale), presieduta da Luigi Bradascio (Pp), in merito alla vicenda della Clinica Luccioni. Ieri sera sono stati ascoltati l&rsquo;amministratore unico, Walter Di Marzo coadiuvato dall&rsquo;avvocato Ricciardella e dal direttore sanitario Ferappi alla presenza anche dei rappresentanti sindacali e di una delegazione di lavoratori.<br /><br />&ldquo;Una situazione, quella in cui versa la Clinica Luccioni, preoccupante. A seguito di alcuni provvedimenti de dirigente generale dell&rsquo;Asp e in particolare dopo la deliberazione n.2016/00816 del 7 dicembre 2016 con la quale vengono contestate alcune inadempienze, sono state sospesi i pagamenti causando una grave crisi finanziaria all&rsquo;azienda. Su circa 10 milioni di euro, sono stati erogati solo 2,8 milioni di euro&rdquo;. Lo ha detto l&rsquo;avvocato Ricciardella precisando che l&rsquo;azienda, a seguito della crisi finanziaria, aveva chiesto per i lavoratori il ricorso alla cassa integrazione. Richiesta, per&ograve;, respinta dall&rsquo;Inps in data 28 aprile 2017. Da qui la decisione della propriet&agrave;, non avendo pi&ugrave; risorse proprie, di avviare le procedure di licenziamento&rdquo;.<br /><br />Nel confronto successivo i consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Lacorazza (Pd), Romaniello (Gm) e Perrino (M5s) hanno chiesto chiarimenti in merito alla delocalizzazione della struttura non ancora avviata nonostante i tempi previsti dal cronoprogramma siano gi&agrave; decorsi, alle criticit&agrave; riscontrate dall&rsquo;Asp, al rapporto esistente tra prestazioni effettuate, fatturato e numero degli addetti e ai risvolti nei confronti dei lavoratori.<br /><br />Per quanto concerne il progetto di delocalizzazione Ricciardella ha spiegato che l&rsquo;azienda si &egrave; attivata per presentare il progetto ma mancano le autorizzazioni amministrative necessarie. &ldquo;E&rsquo; fuori da ogni ipotesi &ndash; ha sottolineato &ndash; che si possa cominciare a costruire&rdquo;.<br /><br />Sugli aspetti tecnici relativi alle criticit&agrave; mosse dall&rsquo;Asp &egrave; intervenuto il direttore sanitario Ferappi. &ldquo;Per quanto concerne i rilievi mossi rispetto ad alcuni verbali operatori dai quali risulta, per alcuni interventi chirurgici, la presenza di un solo operatore e l&rsquo;assenza dell&rsquo;anestesista &ndash; ha spiegato Ferappi – si fa presente che l&rsquo;apparente presenza di un solo anestesista e di un solo chirurgo secondo operatore in due sale operatorie dipende dal fatto che almeno uno dei due interventi era un intervento chirurgico di tipo ambulatoriale in anestesia locale/subaracnoidea e che pertanto tale tipologia d&rsquo;intervento non prevede in sala il monitoraggio di un medico anestesista dedicato e la presenza del secondo chirurgo e del ferrista.&nbsp; Infatti la struttura non &egrave; dotata di una sala specifica chirurgicamente attrezzata per interventi di tipo ambulatoriale e pertanto gli stessi vengono regolarmente effettuati nelle uniche due sale operatorie disponibili. In pratica le prestazioni sanitarie ambulatoriali sono avvenute in ambiente chirurgico superiore dal punto di vista della sicurezza e dell&rsquo;igiene&rdquo;.<br /><br />Altro rilievo mosso dall&rsquo;Asp riguarda la corretta codifica dell&rsquo;iniezione intrarticolare di plasma autologo (PRP) e di artroscopie con infusione di PRP. Nel merito Ferappi ha spiegato che &ldquo;la tecnica prevede un kit il cui costo &egrave; esattamente di 1.050,00 euro oltre Iva per un totale di 1.281,00 euro. La classificazione delle malattie, del 2007, e le linee guida per la codifica delle informazioni cliniche della scheda di dimissione ospedaliera non contengono un codice di procedura che descriva esattamente quel tipo di intervento per cui i medici della Clinica Luccioni hanno utilizzato dei codici assimilabili. L&rsquo;Asp, da parte sua, ha ritenuto non corretti tali codici e ne ha indicati due differenti. Entrambe le soluzioni prospettate dall&rsquo;Asp &ndash; ha spiegato Ferappi &ndash; danno luogo a un DRG (una classificazione a cui corrisponde una precisa remunerazione) che non copre le spese della degenza e dell&rsquo;intervento. Tenendo presente che altri nosocomi pubblici anche della stessa Regione utilizzano la medesima metodica con gli stessi presidi e codificano nello stesso modo della Clinica Luccioni, respingiamo le osservazioni mosse riguardo ad un comportamento opportunistico dei medici della Clinica e chiediamo l&rsquo;istituzione di un Tavolo tecnico al fine di individuare una soluzione che consenta l&rsquo;erogazione di questi tipi di interventi nel modo pi&ugrave; corretto e sostenibile&rdquo;.<br /><br />Subito dopo l&rsquo;intervento dei rappresentanti sindacali Roberta Laurino (segretaria funzione pubblica Cgil), Luciana Bellitti (segretaria regionale Fials), Raffaele Pisani (segretario regionale Uil Fpd), Pasquale Locantore (Uil) e Luigi Pirozzi (rappresentante Rsu) che hanno rappresentato &ldquo;fortissime preoccupazioni per i lavoratori che non percepiscono gli stipendi da cinque mesi&rdquo;. &ldquo;Stiamo andando incontro a un baratro. E&rsquo; necessario istituire un tavolo permanente vista la complessit&agrave; della vicenda per trovare una soluzione ponte per i lavoratori. Ci sono trenta famiglie che hanno bisogno di risposte concrete&rdquo;. I rappresentanti sindacali hanno, poi, sollecitato l&rsquo;amministratore Di Marzo &ldquo;a tener fede all&rsquo;accordo sottoscritto in data 8/5/2017 con il quale si impegnava ad erogare ai lavoratori l&rsquo;indennit&agrave; di integrazione salariale che avrebbero percepito in caso di approvazione da parte dell&rsquo;Inps&rdquo;.<br /><br />Al termine della lunga e sentita discussione, la Commissione ha deciso di audire nuovamente il dirigente generale dell&rsquo;Asp e la dirigente dell&rsquo;ufficio Lavoro del dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Maria Rosaria Sabia.<br /><br />Erano presenti ai lavori oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Miranda Castelgrande, Lacorazza, Spada, Santarsiero e Polese (Pd), Napoli (Pdl-Fi), Perrino (M5s), Romaniello (Gm) e Rosa (Lb-Fdi).<br />

    Condividi l'articolo su: