Città della Pace. Soddisfazione Pesacane per nuovi ospiti accolti

“Il percorso della cooperazione tra enti si dimostra ancora una volta virtuoso nella gestione di  fenomeni complessi quale quello dell’immigrazione, fornendo preziose opportunità tanto ai migranti quanto alle comunità del nostro territorio”.
Lo ha dichiarato Paolo Pesacane, assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Potenza, esprimendo soddisfazione per l’arrivo a Sant’Arcangelo, a seguito del protocollo d’intesa firmato tra l’Ente e la  Fondazione della Città della Pace Città della Pace per i Bambini Basilicata, presieduta dal premio Nobel Betty Williams, di  una famiglia in fuga dalle aree del Mediterraneo orientale e di una giovane donna in attesa di un bimbo proveniente dall’Africa Occidentale.
“Concordo  – ha continuato – con il Presidente De Filippo e con Betty Williams nel definire l’arrivo dei nuovi ospiti come la realizzazione di un ambizioso progetto di solidarietà che ha consentito di estendere a Sant’Arcangelo il modello Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Grazie ad una virtuosa cooperazione con la Prefettura di Potenza, con l’Arci Basilicata e i comuni di Avigliano, Bella, Rionero in Vulture, Melfi, Satriano di Lucania e Sasso di Castalda, sono stati accolti finora 30 migranti in fuga dal Nord-Africa. La formula sperimentata è stata quella dell’inserimento di gruppi di “stranieri” in piccole comunità locali per promuovere e facilitare un’integrazione concreta ed un virtuoso sviluppo collettivo. La stessa formula è stata altresì messa in campo per l’accoglienza di 8 richiedenti asilo palestinesi. La Provincia ha inoltre assicurato, tra le altre cose e in sinergia con i comuni, buoni consumo settimanali da utilizzare presso negozi convenzionati favorendo in tal modo microeconomie in comuni spesso a rischio spopolamento. L’agenzia di formazione dell’Ente, l’Apof-il, ha poi messo in campo un’attività formativa che comprende i Corsi di certificazione della lingua italiana come seconda lingua, già alla terza edizione, e il Corso per assistenti familiari”.
“Lo Sprar, come anche gli altri progetti messi in campo, quale  Aesculapius – programma già in corso che punta, attraverso la costituzione di una importante rete territoriale, alla formazione del personale sanitario e socio assistenziale dell'intero territorio provinciale sulla medicina transculturale e sulla mediazione culturale aperta al terzo settore – prova la possibilità concreta di costruire un diverso paradigma di politiche per l’immigrazione che possa funzionare da modello per tutto il Mezzogiorno. Un paradigma – ha concluso Pesacane – che punti ad un’idea realmente inclusiva di accoglienza e che recuperi il valore della sicurezza, da intendere  come la possibilità di vivere serenamente processi di integrazione che, se ben governati, possono anche diventare per la nostra realtà locale preziose opportunità. Un paradigma, dunque, radicalmente lontano dalla criminalizzazione degli immigrati e da una sorta di loro carcerazione all’interno dei Cie – Centri di identificazione ed espulsione”. (r.s.) bas 02

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