Per il consigliere regionale del Gruppo misto: “Serve ripartire dalla politica e dai bisogni dei cittadini”
“La discussione in atto al Comune di Potenza mostra ancora una volta che siamo di fronte ad un teatrino”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Gruppo misto, Giannino Romaniello, che continua affermando: “Si discute sui nuovi assetti di Giunta e il sindaco De Luca, manifestando ancora una posizione politica ambigua, continua ad amministrare la città con personalità del centro destra facendo fatica a trovare un accordo delle larghe intese a causa di un Pd solo concentrato sugli equilibri interni e gli assetti di Giunta, piuttosto che impegnandosi nel ridefinire un programma sul futuro della nostra città. Il Sindaco che dichiara di non pensare alle alleanze ma alla città prova a spiazzare tutti dichiarando che è necessario costruire una convergenza istituzionale partendo da punti programmatici per far si che al primo posto venga messa la città”.<br /><br />“Sarebbe interessante – soatiene Romaniello – capire quali sono questi punti programmatici. La città è ferma, smarrita, i giovani vanno via e molti anziani sono costretti all’isolamento e alla solitudine, molte contrade sembrano rimaste ai tempi di Cristo si è fermato ad Eboli, abbandonate ad incuria e degrado. In questa palude la città si rifà il look e dopo 36 anni Parco Aurora, finalmente avrà la sua piazza e il prefabbricato con presenza di amianto che ha ospitato per anni il tribunale, poi vigili urbani e una parte adibita ad asilo sparirà. Obiettivo raggiunto. Un passo in avanti anche se le indicazioni e i suggerimenti del comitato spontaneo di quartiere per molti versi sono state disattese. Il comitato infatti richiedeva e proponeva un progetto di riqualificazione capace di ridurre i costi e, con il supporto gratis di tecnici e professionisti del quartiere, di utilizzare il risparmio per altre opere di riqualificazione dello stesso o ancora, di utilizzare parte del finanziamento per realizzare una variante della strada e rendere finalmente funzionale il ponte di Via Di Giura che sbuca in un isola di traffico”.<br /><br />“Un’amministrazione – dice Romaniello – che, se da un lato è pronta ad avviare lo sfratto ai ragazzi dell’Anzacresa (centro sociale nel palazzetto ex Coni) in seguito all’acquisto dello stabile da parte del Comune, rende la palestra della scuola Giacomo Leopardi un deposito comunale scatenando la legittima protesta dei cittadini di Rione Lucania e del suo vulcanico presidente di quartiere Orazio Colangelo. Forse tra i punti programmatici deve esserci innanzitutto la riapertura di un dialogo vero e costruttivo con i cittadini e i comitati di quartiere, di valorizzare istituzionalmente l’esperienza dei ragazzi dell’Anzacresa, e pensare ad un’amministrazione capace di individuare luoghi di incontro capaci di valorizzare e stimolare le attitudini creative, e il patrimonio culturale e sociale che pure molti dei nostri giovani sono in grado di mettere in campo . Ovviamente con regole e forme che non sfavoriscano le attività commerciali e di svago per i giovani e non, che regolarmente pagano le tasse per tenere in vita la propria attività. Uno spazio per i giovani, di svago ma anche di confronto e luogo laboratoriale per incentivare le attitudini artistiche e creative delle nuove generazioni. A tal proposito – chiede il consigliere – cosa né è del centro sociale Rita Vaccaro?”.<br /><br />“Occorre garantire il diritto allo sport e alle attività motorie a partire dalle legittime richieste del comitato di quartiere di Rione Lucania che rivendica il ripristino delle funzioni naturali della palestra dell’istituto Giacomo Leopardi. Tra gli altri punti programmatici non può non esserci la riduzione dei costi della politica, a partire dalla riduzione del numero degli assessori che non rispondono alle reali esigenze della comunità, se si pensa infatti che sono pari a quelli di una città come Milano. Certo non è facile per un sindaco che candidandosi in contrapposizione al Pd, oggi paradossalmente rischierebbe di pestare i piedi al Pd che al momento mantiene in vita questa amministrazione. Allo stato attuale – prosegue Romaniello – assistiamo ad una discussione incentrata solo sugli assetti di Giunta quanto invece bisognerebbe occuparsi della condizione materiale delle persone, occuparsi delle contrade e prevedere progetti di riqualificazione di queste aree periferiche per consentire ai circa 20.000 residenti di non essere considerati più cittadini di serie B, considerato che pagano le tasse come tutti gli altri”.<br /><br />“Urge per la città – sottolinea Romaniello- un piano generale di abbattimento delle barriere architettoniche . Appare in merito a questo impropria la ipotesi della ditta appaltatrice del trasporto pubblico di utilizzare l’ascensore delle scale mobili per realizzare la biglietteria del pone attrezzato, dando uno schiaffo metaforico ai nostri concittadini disabili rendendoli ancor più invisibili tanto da impedirgli l’utilizzo delle poche strutture di abbattimento delle barriere architettoniche esistenti. Altro punto strategico – a parere del consigliere regionale – è rappresentato dalla riqualificazione e ridefinizione delle funzioni dell’area industriale, puntando alla sua graduale trasformazione in aree di servizi ed attività innovative al servizio non solo della città ma di un comprensorio più vasto”.<br /><br />“Serve una nuova alleanza con i cittadini – conclude Romaniello – i comitati di quartiere, le associazioni di volontariato, tutti i soggetti che pure operano per il bene comune della nostra comunità, che agiscono gratuitamente e che chiedono solo di essere ascoltati dalla politica , per rilanciare una città che fa fatica a ritrovare una funzione/ruolo nell’ambito della Regione e svolgere quindi le funzioni di città capoluogo”.<br />