Il circolo del partito democratico di Rionero in vulture, interviene in merito all'articolo sulla stampa regionale di Paolo Pesacane, assessore provinciale di Sel “E’ possibile che mentre tutto crolla De Filippo sia immune da responsabilità?”. Il Pd, in una nota, "esprime tutto il suo rammarico per i giudizi severi ed immotivati che l’autore ha manifestato verso il centrosinistra ed in particolare nei confronti del governatore Vito de Filippo. Rincresce sottolinearlo ma le valutazioni politiche ivi contenute sono del tutto infondate perchè da sempre la regola della collegialità ha permeato i comportamenti collettivi ed individuali di ciascuna delle componenti che formano il centrosinistra specialmente quando si è trattato di adottare scelte importanti e strategiche per il bene della regione. L’inchiesta penale in corso che sta interessando alcuni consiglieri regionali e le successive dimissioni del presidente De Filippo ci paiono due momenti da non trascurare per comprendere il particolare clima politico ed istituzionale in cui si trova la nostra regione, la cui classe politica ancora un volta è chiamata ad una assunzione di responsabilità e di onestà verso i lucani, in un tempo nel quale tutti chiedono trasparenza e rispetto verso le istituzioni democratiche. Noi crediamo, in ultima analisi, che questa sia stata la motivazione di fondo che abbia spinto il nostro Presidente a mettere sul piatto le proprie dimissioni al fine di facilitare un rapido ed ineludibile recupero di credibilità, di sobrietà e di eticità della politica che in quest’ultimo periodo appare abbastanza maltrattata dalla gente che ogni giorno nutre sentimenti negativi verso la stessa. E’ sicuramente una fase in cui – sottolinea il circolo Pd di Rionero – occorre unità e coesione e le separazioni non ci paiono positive per il raggiungimento di simili finalità. In virtù di queste considerazioni, le osservazioni dell’assessore Pesacane non sono pertanto condivisibili perchè anziché aiutare un serio “processo di riflessione collettivo” nel dibattito in corso arrecano piuttosto un danno alle relazioni politiche tra due forze che finora hanno portato avanti nelle ultime elezioni nazionali un comune progetto di crescita dell’Italia e che solo una tragica legge elettorale ne ha impedito la sua concreta attuazione, favorendo un centrodestra che da trovarsi alle corde si è rimesso al centro del ring, diventando determinante almeno per questa fase , ahinoi, per la formazione del nuovo esecutivo Letta . Noi crediamo in fondo che la regione Basilicata , nonostante la terribile recessione economica che dura da cinque anni, sia stata governata bene, avendo la stessa adottato misure di contenimento tali da arginare la “piena” in atto, e dando aiuti di ogni genere per attutire i colpi dovuti alla mancanza di lavoro che sta offendendo la dignità di tante famiglie italiane e lucane. Il partito democratico, conscio del ruolo che ha nell’agone politico nazionale e regionale, non poteva che appoggiare il Governo Letta da cui si aspetta una inversione ad “ U” per quanto concerne le politiche della crescita e del lavoro. Scelta che evidentemente la Sel non ha deciso di seguire ma non per questo le abbiamo sparato contro “pallettoni “ come invece l’assessore ha fatto , dimenticando però nella sua analisi il contesto generale ed europeo nel quale l’Italia e la Basilicata sono entrambe collocate .
Detto ciò non ci resta che ribadire da un lato l’assoluta disapprovazione di tale esternazione che pare eccessivamente di parte e non rispondente al vero e dall’altro speriamo che simili episodi non accadano più nell’interesse del centrosinistra e del suo futuro. Restiamo convinti , infine, che Vito de Filippo è una persona seria e uomo politico di talento che porta alto il nome della Basilicata e che tanto ha contribuito , nel corso di questi anni , allo sviluppo politico, sociale, economico e culturale della nostra regione , del nostro territorio e della nostra comunità. Per noi si tratta, pertanto, di un sicuro punto di riferimento politico ed istituzionale la cui moralità ed onestà intellettuale nessuno potrà mai scalfire".
BAS 05