Quasi un milione di ore di cassa integrazione erogate ad ottobre scorso a 5553 lavoratori; un incremento di ore del 19,1% rispetto al mese precedente di settembre; un ammontare nei primi dieci mesi dell’anno vicino ai 9 milioni e mezzo di ore di cig con la previsione di “sfondare”, a fine anno, lo storico tetto di 11milioni di ore complessive: sono questi gli elementi più rilevanti che emergono per la Basilicata dal 33esimo Rapporto Uil sulla cassa integrazione guadagni aggiornato ad mese di ottobre scorso.
Quanto alle variazioni per settore produttivo, tra settembre ed ottobre il comparto delle costruzioni “schizza” in alto del 130% mentre più contenuto è l’aumento per l’industria (26,8% in più) e artigianato (22,5% in più); decisamente in controtendenza il commercio con un decremento vicino al 70% di ore erogate a settembre.
Dal Rapporto emerge la drammaticità del ricorso alla cig attraverso il confronto “prima della crisi”, vale a dire gennaio-ottobre 2008, con quasi 4milioni di ore erogate complessivamente e “durante la crisi”, vale a dire gennaio-ottobre 2011 con 9milioni 500 mila ore. Inoltre, la cassa integrazione in deroga continua ad essere utilizzata in maniera consistente, seppur in leggera flessione rispetto al mese precedente, tanto da assorbire in continuità con i precedenti mesi, incidedendo, sempre ad ottobre, per circa il 7% sulle ore complessivamente autorizzate nel mese.
“Essendo l’utilizzo della cassa integrazione un termometro della febbre che sta ormai da 3 anni colpendo il nostro sistema economico e produttivo – commenta il segretario generale regionale della UIL Carmine Vaccaro – sarebbe riduttivo soffermarsi solo sulle pur necessarie strumentazioni di difesa del reddito dei lavoratori colpiti dalle crisi aziendali. Il tema principale è senza dubbio quello della crescita e della ripresa: sostegno alle imprese, alla innovazione ma, soprattutto, rispresa del consumo. Ecco la strada maestra per dare speranza alle persone più colpite dalla crisi: meno tasse per i lavoratori dipendenti ed i pensionati, riduzione degli sprechi per dirottare risorse verso chi investe e per incentivare nuova occupazione. Per questo – continua Vaccaro – riteniamo che il prossimo Governo non debba rappresentare una ciambella di salvataggio, utile solo a perpetuare un’insostenibile fase di galleggiamento. Un tempo c’erano i cosiddetti governi “balneari”: oggi non abbiamo bisogno di rinverdire quelle antiche esperienze, facendo nascere improbabili governi “invernali”. La Uil, invece, confermando la sua linea, considera necessario un Governo che faccia sul serio la riforma fiscale. Serve, a tal proposito, una patrimoniale applicata solo alle famiglie più ricche del nostro Paese e finalizzata al reperimento delle risorse per ridurre le tasse sul lavoro. La patrimoniale non sarebbe accettabile per ridurre il debito né tantomeno per evitare la riduzione dei costi della politica. Inoltre, un prossimo Governo dovrebbe chiarire definitivamente alla UE che il nostro sistema previdenziale è sostenibile dal punto di vista finanziario. Così come dovrebbe bandire l’idea che una necessaria riorganizzazione della Pubblica Amministrazione si traduca in un attacco ai pubblici dipendenti, mantenendo inalterato il sistema politico clientelare. Un Governo che si apprestasse a realizzare, con sollecitudine, questa politica – conclude Vaccaro – sarebbe un bene per il Paese: con esso la Uil sarebbe pronta a dialogare e a confrontarsi”.
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