“La Cia apprezza e sostiene il ddl proposto dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania per la tutela del suolo agricolo. Esso rappresenta la continuità istituzionale alla ‘Carta di Matera’ firmata poco più di un anno fa dal Presidente della Giunta De Filippo, dall’Anci e da migliaia di comuni lucani e italiani. Un documento che punta a creare un futuro con più agricoltura e una politica territoriale veramente valida”. A sostenerlo, in una nota congiunta, sono i presidenti nazionale e regionale della Cia Giuseppe Politi e Donato Distefano.
Il presidente lucano della Confederazione sottolinea che “nel decennio 2000-2010 la superficie agricola investita nella nostra regione è diminuita di 64.611 ettari (da 537.532 ha del 2000 a 472.920 ha del 2010), pari al 12 per cento in meno, e le aziende agricole di 26.103 unità (da 76.015 del 2000 a 49.912 del 2010). Poco meno di 80.500 ha di cereali sono “scomparsi” in un decennio, con l’effetto del quasi dimezzamento delle aziende cerealicole (da 40mila da 22mila); stessa sorte per 665 ha di colture ortive, 523 ha di patata, 517 di barbabietole da zucchero, mentre i cosiddetti “terreni a riposo” sono aumentati di 12.700 ha. Ancora, la Basilicata ha perso 3.500 ha di vigneti, 5.600 ha di coltivazioni legnose, 1.900 ha di agrumi, 967 ha di olivo. Persino gli orti familiari, da sempre simbolo di un’economia agricola di sostentamento – sottolinea Distefano – registrano un arretramento di 484 ettari pari al 32,2 per cento in meno. L’unica coltura in controtendenza è quella da frutta con 772 ettari in più in dieci anni. “Siamo pronti – sostengono i presidenti nazionale e regionale della Cia – a dare tutta la nostra collaborazione per una strategia capace di bloccare la cementificazione selvaggia, le speculazioni sulla terra tolta agli agricoltori, l’incuria e l’abbandono. E per rafforzare questa nostra azione, fin dalle prossime settimane daremo vita a una serie di iniziative e manifestazioni in tutte le regioni per sensibilizzare società civile, istituzioni, forze politiche, sociali ed economiche sul tema prioritario del suolo e della sua effettiva salvaguardia. Sarà un vero cavallo di battaglia che, insieme alla difesa e valorizzazione della produzione agricola e del reddito degli agricoltori, caratterizzerà la nostra azione sindacale. Non lasceremo nulla d’intentato. Vogliamo dare vita ad atti concreti in grado di aprire una pagina nuova per un territorio che conservi le sue peculiarità, per un ambiente rurale realmente sostenibile La Cia da anni sostiene che serve una nuova legge per la ristrutturazione del territorio. C’è l’esigenza di più agricoltura e di accrescere la sua funzione. D’altra parte, proprio il settore primario a causa dell’incuria e della cementificazione ha subito pesanti contraccolpi. Il territorio è, quindi, da preservare e da consegnare alle generazioni future senza comprometterlo. Le azioni che andremo a sviluppare sono orientate in questo senso. Vogliamo lasciare un segno tangibile per salvare la terra coltivabile, il paesaggio naturale. Basta con le devastazioni, con la distruzione di un bene che è un patrimonio inestimabile che intendiamo difendere con ogni mezzo”.
bas 06