CIA: INIZIATIVE A TUTELA PRODUZIONI ECCELLENZA VAL D’AGRI

Come nel Metapontino anche in Val d’Agri la Cia è impegnata in questi giorni a difendere l’immagine dei prodotti d’eccellenza del comprensorio e contestualmente a chiedere di intensificare l’attività di monitoraggio e controllo sui fattori ambientali, territoriali e della salute in relazione alle attività petrolifere e allo smaltimento dei rifiuti.
In previsione dei nuovi programmi di spesa derivanti dal PSR 2014-2020 – a parere di Nicola Pisano dirigente della Cia della zona – ci sono buoni progetti e valide idee, già avviati con il POV Val d’Agri, che vanno ripresi e portati a termine perché la filiera agro-alimentare costituisce un punto di forza su cui lavorare per incrementare gli elementi di competitività produttiva dei territori interessati che non possono e non devono puntare solo sull’estrazione petrolifera. Si pensi – aggiunge – alla “Mela Alta Val d’Agri”, che, si contraddistingue per colore e sapore particolarmente accentuati, polpa compatta ed alta conservabilità. Tali elevate caratteristiche qualitative sono dovute alla stretta combinazione esistente fra i fattori pedoclimatici e la professionalità degli operatori che hanno adottato sistemi di produzione finalizzati a valorizzare la naturale vocazione delle aree di produzione. Ma a differenza della mela igp Alto Adige i nostri produttori stentano a spuntare un prezzo remunerativo. Per non parlare del pecorino Canestrato di Moliterno, del fagiolo IGP di Sarconi, e dei vini DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri” e “Grottino di Roccanova”. Di qui le nostre indicazioni per intensificare l’attività rivolta al miglioramento del sistema agro-alimentare soprattutto per quanto riguarda le strutture per la lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti con maggiori potenzialità di mercato, tenendo conto anche del tema dell’attrazione di imprese mediante l’offerta di incentivi per la localizzazione di aziende del settore agroalimentare; organizzazione delle filiere produttive tipiche, con un’attenzione alla valorizzazione dei luoghi e all’aumento della produzione in termini di quantità e qualità anche attraverso l’introduzione di innovazioni e certificazioni; creazione di una sintonia domanda-offerta di lavoro e formazione di addetti nel settore agro-alimentare e dei servizi avanzati alle imprese. Per noi è sempre più attuale il progetto di “paniere dei prodotti agro-alimentari della Val d’Agri” con un’ulteriore certificazione per produttori, consumatori, attività di commercializzazione ed esportazione.
Per la Cia Area Sud-Potentino si è perso già molto tempo da recuperare per sostenere inoltre il settore lattiero caseario dell’Alta Val d’agri (5 caseifici e 17 produttori di latte), l’ olio extra-vergine di oliva di Montemurro (una dozzina di aziende olivicole), i salumi dell’Alta Val d’Agri (3 salumifici, una decina di allevatori). La rilevanza del settore agro-alimentare nell’economia del comprensorio – continua la nota – si basa essenzialmente sulla presenza locale di competenze forti; le potenzialità inespresse di filiere tipiche e di condizioni climatiche favorevoli; una buona densità di aziende agricole e zootecniche presente sul territorio che però – avverte Pisano – non ce la fanno più a reggere crisi di mercato, calamità naturali, peso fiscale ed handicap infrastrutturale e non reggerebbero una campagna mediatica scatenata dagli effetti di notizie sulle inchieste della magistratura di Potenza.

BAS 05

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