“Grano amaro. Noi non seminiamo più” è lo slogan che caratterizza la giornata di mobilitazione promossa domani a Potenza dalla Cia per rappresentare lo stato di grande difficoltà e lo scoramento che serpeggia tra i cerealicoltori lucani a causa delle quotazioni ridotte sino al 50% rispetto alle campagne cerealicole degli anni passati. Il frumento tenero si attesta fra i 13-14 euro al quintale e quello duro è valutato tra i 15-16 euro al quintale. La giornata di mobilitazione prevede presso la sede della Cia a Potenza (via della Tecnica) un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Luca Braia per esporre le proposte, alla presenza di delegazioni di produttori aderenti alla Cia provenienti da tutti i comprensori cerealicoli, in rappresentanza di oltre 10mila aziende lucane, che allestiranno stand. Durante l’iniziativa si terrà una conferenza stampa.
Per esprimere la drammaticità della situazione vale per tutti un esempio: 100 kg di frumento valgono, al mercato attuale, meno di 7 kg di pane. Una situazione – evidenzia la Cia – insostenibile e contro ogni logica e in spregio al buon senso, che non può lasciare indifferenti istituzioni e consumatori. Le misure annunciate dal ministro Martina per affrontare la crisi del comparto cerealicolo, pur andando nella giusta direzione, rischiano di essere insufficienti e tardive, considerato il livello di sofferenza raggiunto nelle campagne. Senza un'inversione di marcia sui prezzi pagati agli agricoltori e senza un freno immediato alle importazioni "spregiudicate" dall'estero, il rischio che si corre è quello di una progressiva marginalizzazione della produzione di grano in un Paese che, paradossalmente, esporta il 50% della pasta che produce. Per questo abbiamo scelto il significativo slogan della giornata di mobilitazione: il rischio di non seminare più è reale. Ecco perché ora bisogna essere tempestivi, ribadisce la Cia annunciando che la mobilitazione proseguirà nelle piazze dei comuni simbolo della nostra cerealicoltura e con il coinvolgimento dei 131 Consigli Comunali ai quali si chiederà di approvare un ordine del giorno per attivarsi presso il Governo nazionale e il Parlamento.
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