Cia: crisi vendita ortofrutta, rafforzare Arppa e i Gas

Per tentare di bloccare il vertiginoso calo di vendita di frutta ed ortaggi in questa stagione estiva, la Cia-Confederazione italiana agricoltori punta a rafforzare la rete Turismo Verde-Cia di “Spesa in campagna”, insieme a quella dei circuiti brevi di commercializzazione e vendita diretta dell’Arppa (Associazione Piccoli Produttori Agricoli) che, partendo dalle prime esperienze maturate anche in Basilicata con i Gas (Gruppi di acquisto solidale), consenta di vendere le produzioni di nicchia “al prezzo giusto”.
“La situazione è diventata allarmante – riferisce il direttore regionale della Cia Luciano Sileo – al punto che piccoli produttori del Metapontino, del Marmo-Melandro, da giorni sono in giro per i quartieri del capoluogo a vendere percoche pregiate a 0,99 euro al kg, cassette di più chili sino a 3 euro al massimo, qualsiasi tipo di frutta e verdura di stagione a 1 euro al kg, pur di vendere. La grande novità del nostro progetto – aggiunge – riguarda la rete di commercializzazione attraverso i Gruppi di acquisto aolidale (G.A.S.) che nascono dall'idea di un approccio critico al consumo di beni, solitamente di natura alimentare, e sono finalizzati alla realizzazione di un modello alternativo di acquisto, che valorizzi aspetti diversi rispetto a quelli propri della grande distribuzione. La caratteristica predominante nei G.a.s. è lo scopo solidale, ovvero l'eticità dell'acquisto, ma altrettanto importanti sono le relazioni umane che si instaurano tra i membri del gruppo nonché il legame con l'ambiente circostante e con le tradizioni enogastronomiche”.
“Quello delle piccole produzioni agro-alimentari lucane – spiega il direttore della Cia – è un segmento diffuso e importante che caratterizza e rafforza il settore primario anche in Basilicata; infatti sono sempre di più le aziende di ogni dimensione che decidono di chiudere la filiera al proprio interno e che rivendicano su tale materia un quadro di riferimento normativo puntuale, chiaro, agibile. La Cia – è scritto nella nota – ha presentato una proposta di legge, di iniziativa popolare, per regolare i rapporti tra agricoltura e Gdo (Grande distribuzione organizzata) con la possibilità di punti di vendita nelle grandi catene commerciali”
“L’obiettivo è di promuovere e commercializzare i prodotti locali che siano tracciabili e identificabili nel territorio rurale di produzione, aprendo nuovi spazi di mercato a produzioni alimentari e tipiche lucane anche di nicchia. Ed ecco il primo problema pratico da affrontare attraverso una proposta di legge regionale e linee-guida di regolamentazione specifica emanate dai Dipartimenti Regionali interessati (Agricoltura, Sanità, Attività Produttive). Le difficoltà e gli ostacoli per trasformare i prodotti in azienda – conclude Sileo – sono tanti che in troppi casi scoraggiano piccoli agricoltori specie nelle aree di montagna a diventare produttori. Un esempio: anche un vasetto di marmellata biologica prima di essere venduto direttamente al consumatore deve superare un complicato iter burocratico. Per questa ragione la nostra prima parola d’ordine è semplificazione”.

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