Chiusura Cova, Rosa: atto dovuto e tardivo. E ora?

Il capogruppo consiliare di Lb-Fdi: “Non un ravvedimento operoso della Giunta. La chiusura del Centro Olio rappresenta solo il primo atto di una ammissione di responsabilità della politica lucana che, per vent’anni, ha sottovalutato il problema”

&ldquo;Dopo la chiusura delle attivit&agrave; del Cova disposta dalla Regione Basilicata a ridosso delle festivit&agrave; pasquali, non possiamo esimerci dall&rsquo;esprimere tutta la nostra preoccupazione per un atto dovuto che &egrave; giunto in ritardo&rdquo;. Sono le affermazioni del consigliere regionale di Laboratorio Basilicata &ndash; Fratelli d&rsquo;Italia, Gianni Rosa, che continua: &ldquo;non si tratta di un ravvedimento operoso della Giunta. La chiusura del Centro Olio di Viggiano rappresenta solo il primo atto di una ammissione di responsabilit&agrave; della politica lucana che, per vent&rsquo;anni, ha sottovalutato il problema. La delibera di Giunta regionale &egrave; solo una toppa, tardiva, che non centra il cuore del problema&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non siamo disfattisti ma realisti. L&rsquo;atteggiamento della politica lucana sulla questione petrolio &egrave; sempre stata quella di nascondere la testa sotto la sabbia. Se, dunque, si &egrave; giunti ad un tale atto, ci chiediamo cosa ci nascondono. Sono passati due mesi &ndash; ricorda Rosa – dallo sversamento di petrolio dal pozzetto a valle dell&rsquo;Eni. Ma da quanto tempo andava avanti? Nel comunicato della Giunta che annuncia il provvedimento di chiusura si parla di &lsquo;migrazione della contaminazione&rsquo;. Ci volevano due mesi per arrivare alla consapevolezza che un liquido sversato nel sottosuolo sarebbe &lsquo;migrato&rsquo;? Anche uno sciocco sprovveduto se ne sarebbe reso conto e non possiamo pensare che l&rsquo;Arpab, che, sempre nel comunicato, ha effettuato una &lsquo;costante vigilanza&rsquo; (ci viene da ridere solo al pensiero), non lo sapesse&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Abbiamo seguito la conferenza stampa dello scorso 6 aprile di Pittella, dell&rsquo;Assessore, dei Dirigenti regionali e dell&rsquo;Arpab. L&rsquo;abbiamo seguita &ndash;&nbsp;afferma Rosa – e gi&agrave; allora abbiamo espresso le nostre perplessit&agrave;, che abbiamo messo nero su bianco con un&rsquo;interrogazione. Le risposte di Pittella, di Pietrantuono e dei tecnici erano vaghe ed inconcludenti. Fumo negli occhi per i non addetti ai lavori. E oggi? Chiudono il Cova. Chiudere il Centro &egrave; solo l&rsquo;inizio. Il vero problema da affrontare &egrave; l&rsquo;inquinamento, la bonifica in tempi certi. Saranno in grado? Non crediamo. Non possiamo credere alla buona fede di chi, fino a qualche giorno fa, liquidava il problema ambientale con insofferenza. Insofferenza verso quei &lsquo;quattro comitatini&rsquo; che sbraitavano per avere rispetto. Non possiamo credere alla buona fede di chi, fino a ieri, negava l&rsquo;inquinamento in Val d&rsquo;Agri. Ci dispiace. Ma noi non crediamo alla buona fede di chi ha lasciato la nostra terra in balia dei petrolieri ed oggi si erge a paladino delle compagnie petrolifere. La chiusura del Cova &egrave; un atto che poteva essere evitato se la Regione avesse vigilato, se avesse fatto il suo dovere negli anni. La chiusura del Cova &egrave; un atto, tardivo, dovuto. Non c&rsquo;&egrave; da congratularsi. C&rsquo;&egrave; da prendere atto che la Regione non ha potuto fare altrimenti. E la cosa &egrave; molto pi&ugrave; allarmante che rassicurante&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Pittella &ndash; aggiunge Rosa – noi non dimentichiamo i tuoi discorsi sullo Sblocca Italia, il 4 a zero, le menzogne sulla riforma Arpab. Non dimentichiamo che le istanze di ricerca alle quali oggi ci opponiamo sono diventate di competenza dello Stato, grazie alla complicit&agrave; tua, del tuo partito e delle stampelle della tua Giunta. Noi non dimentichiamo che, mentre dilapidavi i soldi destinati all&rsquo;Osservatorio ambientale, mentre nominavi Direttori dell&rsquo;Arpab incompetenti, la Basilicata veniva inquinata&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Chi pagher&agrave; per questa tua inadeguatezza, incompetenza, superficialit&agrave;? Chi pagher&agrave; per le falde inquinate, l&rsquo;acqua non potabile e l&rsquo;aria irrespirabile? &Egrave; facile scaricare tutte le responsabilit&agrave; sull&rsquo;Eni. Ma noi, non ci caschiamo. Le responsabilit&agrave; &ndash; conclude Rosa – sono anche e soprattutto politiche e noi non lo dimenticheremo&rdquo;.<br />

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