Cgil su sentenza del Tar funzionamento Arpab

“Quanto emerge nella recente sentenza del TAR Basilicata, relativamente al funzionamento dell'ARPAB e alle modalità con le quali la direzione dell'agenzia interpreta le funzioni di monitoraggio e controllo sull'ambiente e sulla correttezza dell'attività amministrativa che ne consegue, conferma quello che da tempo stiamo denunciando in merito alla attendibilità ed alla credibilità dell'ARPAB e degli enti deputati ai controlli e alla tutela dell'ambiente e della salute dei lucani”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata.
“La sentenza in questione ha infatti annullato il provvedimento di sospensione delle attività relative al forno rotante per il trattamento dei rifiuti della Società Fenice s.r.l deciso a Dicembre 2014 dalla REGIONE e dall'ARPAB.
A fronte di una potenziale situazione di pericolo e di danno all'ambiente, derivante dalla rilevazione di livelli di inquinamento presenti nel sito del termovalorizzatore la Fenice di Melfi, non è seguita una adeguata e consequenziale attività amministrativa. Cosa che ha lasciato ampie maglie alla Fenice per continuare nella propria attivita inquinante. Si tratta solo dell'ennesimo episodio che conferma purtroppo le carenze gestionali dell' ente che invece dovrebbe essere un punto di garanzia .
I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Occorre pertanto procedere con urgenza alla pubblicazione del bando per la nomina de nuovo Direttore Generale, auspicando, naturalmente, che i criteri guida nella individuazione del prossimo direttore siano competenza specifica e comprovata esperienza nella settore. La Salute, l'Ambiente ed il Territorio non si tutelano, infatti, con appartenenza e bandiere politiche e partitiche ma attraverso l'esercizio di funzioni Direzionali di comprovata competenza e terzietà.
Trovo, infine, sbagliata l'ennesima riproposizione della contrapposizione tra lavoratori – o meglio tra diritti dei lavoratori idonei di una procedura concorsuale – che legittimamente attendono di vedere risolta la propria condizione di precarietà, rispetto ai lavoratori di AGROBIOS che sono stati oggetto di una legittima procedura normativa e non di una grazie ricevuta . Bisogna avere rispetto dei lavoratori tutti. Senza alcuna distinzione.
La CGIL da sempre è impegnata al fianco di tutti i lavoratori nel perseguire l'unita del mondo del lavoro e della rappresentanza nella sua complessità”.
bas04

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