"La richiesta di cassa integrazione straordinaria per ben 24 mesi è la prima conseguenza certa di un Piano industriale che – annunciato in grande stile – si continua a non conoscere nei dettagli, tempi, distribuzione di investimenti e soprattutto garanzie certe ed esigibili; anche perché il tema di come saturare a regime le capacità produttive e quindi gli attuali livelli occupazionali diretti e dell'indotto, è tutt'ora aperto". Così dichiarano in una nota congiunta la Cgil Basilicata, la Fiom Basilicata e la Cgil di Potenza.
"Come Cgil e Fiom poniamo quindi 3 questioni, chiedendo alla Regione, a Confindustria e a Fiat:
a) di conoscere il Piano Industriale nel massimo dettaglio, con tempi, volumi di investimento, dettaglio delle fermate complessive di ristrutturazione e soprattutto garanzie scritte a tutela del rientro di tutti i lavoratori;
b) di capire come ridurre al massimo gli impatti ed i rischi occupazionali che si scaricheranno su un indotto (con quasi tremila addetti) già attraversato da crisi, ristrutturazioni e cassa integrazione straordinaria già operante;
c) di aprire un confronto vero, presso la Regione, con tutti i soggetti interessati (Cgil e FIOM compresi) per conoscere il Piano industriale specifico per lo stabilimento e garantire la massima trasparenza nella gestione della cassa integrazione straordinaria, una equilibrata ed equa rotazione tra tutti i lavoratori a salvaguardia delle professionalità e del pronto rientro in produzione a regime di tutti i dipendenti, operai e tecnici.
Pronti a fare la nostra parte e, nel merito qualora ci fosse, ad assumerci le nostre responsabilità, a tutela dei lavoratori".
“Di fronte ad un annuncio di tale portata, ed agli effetti che potrebbe avere sul futuro dello stabilimento Fiat e dell’indotto di Melfi, occorre, inoltre, che la Regione Basilicata, destinataria della richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria, nell’espletare l’esame congiunto previsto dalla normativa vigente in materia, assicuri a tutte le parti sociali che operano sul territorio, la salvaguardia delle prerogative di legge, evitando il ripetersi di situazione incresciose verificatesi in passato”.
BAS 05