Il giorno 13 ottobre 2011, presso il presidio ospedaliero distrettuale di Stigliano, la FP CGIL provinciale comparto ha tenuto un’assemblea a cui ha partecipato tutto il personale del presidio ospedaliero, per esaminare le criticità organizzative e funzionali relative al processo di riconversione dell’ospedale di Stigliano.
Le lavoratrici ed i lavoratori – si legge in una nota diffusa da Vito Maragno, segretario generale della Cgil Matera – hanno evidenziato nei loro interventi che, a distanza di un anno dalla deliberazione con la quale l’ASM approvava il programma di riorganizzazione delle attività ed il programma dei lavori strutturali del P.O. di Stigliano, permangono tutti i problemi riscontrati e segnalati alla stampa ed alla Direzione Generale dell’ASM a settembre 2010.
Come già denunciato lo scorso anno, l’accorpamento in un’unica area medica di degenza della geriatria, della lungodegenza e dell’Hospice non era e non è accettabile, come non è accettabile che i posti letto afferenti a tale nuova area siano stati allocati nei locali appositamente ristrutturati per ospitare i posti letto aggiuntivi per l’Hospice.
Per quanto riguarda poi le prestazioni specialistiche ambulatoriali – si legge ancora nella nota – già a settembre 2010 era stato segnalato l’insufficienza del percorso diagnostico radiologico limitato ad un’operatività nella fascia orari 8.00/14,00. Di fatto, anche questa insufficiente operatività prevista è stata ulteriormente ridotta, in quanto la prestazioni di radiologia vengono erogate 8.00/14.00 e a giorni alterni. Si segnala, inoltre, che nel disinteresse e nell’assenza di controllo delle autorità competenti spesso le prestazioni specialistiche regolarmente prenotate non vengono effettuate, in quanto i professionisti che dovrebbero assicurarle non si presentano nei giorni e negli orari stabiliti, senza preavviso né giustificazione alcuna. Le lavoratrici ed i lavoratori riuniti in assemblea –conclude la nota – non intendono rassegnarsi a questa lenta agonia imposta al presidio di Stigliano e sono disposti a dichiarare lo stato di agitazione del personale”
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