“Flc Cgil, Cisl Fsur e Uil Scuola Rua di Basilicata sottolineano l’ennesimo pasticcio della Regione Basilicata in tema di dimensionamento scolastico.
Con un “colpo di coda” degno di miglior causa la Giunta regionale uscente, pochi giorni prima del voto, in una riunione quasi “carbonara” convocata alle 7.20 di mattina, invece di limitarsi agli atti indifferibili ed urgenti, ha approvato una delibera che determina un’ulteriore crepa nel già precario edificio del dimensionamento scolastico lucano, dimostrando ancora una volta inettitudine politica e spregiudicatezza tecnica”.
È quanto si legge in una nota congiunta dei sindacati.
“Al di là del merito dei provvedimenti adottati, colpisce l’assoluta improvvisazione con cui si interviene su una materia così delicata e rilevante per la formazione e l’istruzione pubblica.
Il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche della Basilicata per il triennio 2018/21 – proseguono i sindacati – prevedeva la possibilità di accorpamenti in presenza di scuole sotto la soglia minima di alunni (pari a 600, ridotti a 400 nei comuni montani). Gli stessi Piani provinciali avevano evidenziato le diverse situazioni “critiche” di istituzioni scolastiche con tendenza negativa, da monitorare nel corso del triennio per gli opportuni provvedimenti in itinere.
Orbene, delle numerose realtà scolastiche sottodimensionate (Brienza, Corleto, Viggianello, Lauria “Ruggero”, Barile, in provincia di Potenza; Irsina, Valsinni, IS Stigliano, in provincia di Matera), ed in presenza di diverse situazioni “border line”, sulle quali sarebbe stato necessario intervenire in maniera organica e con una programmazione di lungo respiro, la Regione Basilicata ha scelto di affrontare solo due situazioni, una delle quali, peraltro, riguardante due scuole perfettamente dimensionate, al solo scopo di favorirne una a scapito dell’altra.
Si è trattato, in buona sostanza, di interventi generati in assenza di una qualsiasi logica di programmazione e che induce a concludere che le motivazioni risiedano in spinte localistiche e/o clientelari.
È peraltro da sottolineare come gli interventi avvengano in maniera tardiva ed in assoluta discrasia con le procedure amministrative del personale scolastico, considerato che il 5 aprile scorso sono scaduti i termini per la presentazione delle domande di mobilità del personale docente, e che la quasi totalità degli aspiranti ha ovviamente espresso le proprie preferenze senza poter conoscere le modifiche del piano di dimensionamento.
Per questa ragione – prosegue la nota – non abbiamo condiviso la scelta di dare attuazione alla delibera di Giunta da parte della Direzione Scolastica Regionale, a cui avevamo suggerito, nel corso dell’incontro di informativa tenutosi mercoledì scorso, di non dare esecuzione ad un provvedimento intempestivo che rischia di compromettere le procedure di mobilità e di creare disfunzioni nell’organizzazione scolastica.
Cgil, Cisl e Uil esprimono quindi il più netto dissenso rispetto all’ennesima scelta negativa della Regione Basilicata in materia di istruzione, rispetto alla quale si riservano di attivare ogni tipo di azione, anche giurisdizionale.
Parallelamente faranno in modo da salvaguardare i diritti dei lavoratori, sia di chi ha già inoltrato domanda di mobilità, a cui va data la possibilità di riformulare le preferenze, sia del personale appartenente alle scuole oggetto di dimensionamento, a cui vanno applicate le procedure previste dal contratto sulla mobilità”.