La segreteria generale della Cgil lucana, in un comunicato, chiede a Confindustria Basilicata di chiarire la propria posizione rispetto al documento comune dal nome “Vertenza petrolio: per la Basilicata”, che era stato siglato il 26 settembre scorso insieme ai sindacati confederali, con l’intento di aprire un confronto con il governo nazionale dopo il decreto attuativo dell'articolo 16 della legge n. 27 del 2012. “Le richieste di quella piattaforma – si legge nella nota – fanno riferimento alla giusta compensazione in termini di maggiore occupazione e attenzione all'ambiente, rispetto ai progetti di sviluppo già autorizzati (i 24 + 25 mila barili Eni ed i 50 mila di Tempa Rossa) e non a nuovi progetti e nuovi pozzi, connessi alle domande di ricerca”. Per la segreteria regionale della Cgil “bisogna assumere fino in fondo il fatto che duemila chilometri quadrati, sui 10 mila mila già individuati per gli idrocarburi, siano il massimo possibile: le tecnologie attuali possono permettere un utilizzo migliore degli attuali giacimenti con una graduale riduzione dei pozzi”. A Confindustria, quindi, il sindacato chiede se “stia provando ad utilizzare per fare altro, il tavolo di trattative con il Mise, relativo alla correzione del decreto, alla rimodulazione delle risorse oggi destinate alla carta carburante, alla messa fuori dal patto di stabilità delle risorse delle royalties”.
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