“I tagli al sistema sanitario sono assolutamente insostenibili: 30 miliardi dall'inizio della crisi.
Un sottofinanziamento che ha portato, in questi anni, 9 milioni di persone in Italia a rinunciare alle cure sanitarie, ma ha anche spostato una cifra equivalente a quella del sottofinanziamento verso prestazioni sanitarie esclusivamente private. Un paradosso!” è quanto fa sapere in una nota stampa la segretaria regionale della CGIL Giuliana Scarano.
“Dunque” continua Scarano, “chi può permetterselo si rivolge al privato, chi non può, rinuncia a curarsi.
A pochi giorni dall'approvazione della Legge di Stabilità per il 2016, è certo il mancato incremento dei due miliardi e 350 milioni sul fondo sanitario nazionale previsti dal Patto per la Salute, il che si tradurrà in circa 20 milioni di euro in meno per le casse della Sanità lucana.
La centralità del sistema sanitario pubblico viene di fatto messa in crisi da tagli lineari e generalizzati proprio quando dovrebbe procedere con maggiore decisione sulla strada della deospedalizzazione , della prossimità territoriale delle cure, della domiciliarità degli interventi.
Non vorremmo che, tra tagli ai posti letto dovuti al saldo negativo di mobilità interregionale per le prestazioni di assistenza sanitaria e rinegoziazione del 5% dei contratti di appalto in essere, la Regione Basilicata, sulla falsariga di quanto sta accedendo a livello nazionale, intervenga sulla sanità lucana con una mera revisione dei costi.
Esistono, infatti, ancora margini per effettuare una rivisitazione selettiva della spesa (pensiamo alla riqualificazione della spesa ospedaliera, al governo rigoroso degli accreditamenti, alle centrali uniche di acquisto etc.), e mantenere i relativi risparmi nel servizio sanitario nazionale e nel sociale, nel finanziamento del welfare.
Bisogna risparmiare rendendo più efficiente la gestione dei servizi, reinvestendo i risparmi nello stesso sistema.”
“Chiediamo” ha chiude Scarano, “al Presidente Pittella di convocare con urgenza le OOSS per aprire un tavolo di confronto sul riordino della Sanità in Basilicata.
Una scure di tale portata mette a rischio la tenuta dell’intero sistema sanitario regionale.
Ed in questo complesso quadro ricordiamo al Presidente Pittella ed all'Assessore alla Salute Franconi che è necessario rendere operativo il Tavolo permanente per la riduzione dei tempi delle liste di attesa, che rappresentano un importante tassello nel quadro dell'esigibilità del diritto alla salute. Un tavolo istituito con un accordo siglato con le OOSS confederali ed i sindacati dei pensionati nel dicembre 2014 e che tutt'oggi stenta ad avere una continuità di funzionamento.
Come pure occorre tradurre in concreto Le linee Guida per la formazione dei nuovi piani intercomunali dei servizi sociali e socio sanitari 2016-2018, stilate in tutta fretta e senza alcun confronto, se non ex post, con le OOSS e rispetto alle quali riteniamo necessaria la costituzione di una vera e propria “Cabina di Regia” per le politiche socio-assistenziali che possa realmente dare nuovo slancio al nostro welfare locale.
Ben consapevoli, pertanto, che lo scenario che abbiamo di fronte renderà necessariamente più impervio garantire ai cittadini l'effettiva esigibilità del diritto alla salute, sollecitiamo il massimo sforzo ed attenzione da parte del governo regionale affinché i tagli dovuti al mancato incremento del fondo sanitario non si riverberino sui livelli essenziali di assistenza da garantire ai cittadini ma vadano puntualmente a colpire inefficienze organizzative ed operative del sistema sanitario.”
bas 03