“La recente inaugurazione dell'anno giudiziario, che si è svolto in Basilicata, presso la sede del Tribunale di Potenza, ha fatto emergere, come del resto sul piano generale in tutto il Paese, lo stato di forte malessere che vivono gli operatori della giustizia e ancor più le conseguenze nefaste che riguardano i cittadini.Un paese dove la giustizia non funziona, dove i cittadini devono attendere anni ed anni per ottenere una sentenza definitiva è il sintomo di una democrazia malata. Il sistema giudiziario rappresenta l’unico metodo per regolare i conflitti in una società moderna. A causa dei troppi interessi divergenti e della frantumazione sociale alla quale assistiamo, inoltre, i soggetti che ne fanno ricorso aumentano in maniera esponenziale, mettendo in crisi l’intero apparato”. E’ quanto dichiara Antonio Pepe, segretario generale Cgil Basilicata. “Se si guarda alla sola giustizia del lavoro, in Basilicata – continua Pepe – siamo alla media di 318 giorni, contro i 426 del precedente rilievo statistico, per l'esame di un provvedimento e bisogna riconoscere che questa diminuzione dei tempi di giudizio è da attribuire al lavoro dei magistrati e all'impegno dei lavoratori addetti che, tuttavia, sono in numero ridotto rispetto alle esigenze di organico. In questo quadro – cocnlude Pepe – siamo convinti che l'indipendenza della magistratura sia un elemento di garanzia per tutti i cittadini, nel quadro dei poteri dello stato democratico e di diritto e che ogni tentativo di sottoporre il potere giudiziario al controllo del Governo ci pare un segnale fortemente negativo per la democrazia e per l'equilibrio dei poteri dello Stato”.
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