Centro Studi Thalia su riconoscimento a “Cibo a Regola d'Arte”

Una cucina che “scalda il cuore”. E’ forse il migliore riconoscimento che la cucina lucana abbia ottenuto alla “Scala” della cucina, a Milano, in occasione della terza edizione di “Cibo a Regola d'Arte”, organizzato dal Corriere della Sera e dalla Cucina del Corriere, alla scoperta di una sapienza antica fatta di produttori, territori, materie prime. A sottolinearlo è il Centro Studi Turistici Thalia che aggiunge: dopo le “sei giornate di Milano non stop” con autori, artisti, giornalisti e grandi cuochi in cui la Basilicata è stata protagonista con l’Apt e l’Unione Cuochi Lucani per promuovere il food e il territorio come nuove motivazioni al viaggio, è evidente che l’offerta della ristorazione da noi non può essere la stessa di prima. Gli Chef Vito Amato e Loredana Diasio insieme all’intera èquipe dell’Unione Cuochi Lucani hanno stregato, emozionato e colpito alla gola con Mousse di ricotta con fragole e petali di lucanica al cioccolata extra fondente, Fusilli lucani con funghi cardoncelli, lucanica e pomodorini con mollica croccante al peperone crusco, Sformatino di pecorino su passata di ceci al rosmarino e croccante di lucanica stagionata, Filetto di suino nero lucano laccato al ficotto con farcia alle mele, fichi secchi e mandorla con cremoso di patate al limone e rape saltate. E’ stata l’occasione formidabile ed abilmente sfruttata per presentare una Basilicata “unica” anche a tavola: con prodotti che legano la storia della gastronomia lucana a una visione di qualità e originalità che l’estro e l’esperienza dei cuochi potrà dare.
Il Thalia evidenzia che in Basilicata il settore della ristorazione è in crescita: circa 2.600 attività commerciali al 2014, tra ristoranti, locali d’asporto, ambulanti, gelaterie, pasticcerie e bar, in aumento tra 2009 e 2014 del 5,5%. I dati di fonte Camera di Commercio di Monza-Brianza che ha effettuato un monitoraggio sull'intero territorio nazionale – riferisce il C.S. – in dettaglio vedono nella provincia di Matera con 919 attività (296 ristoranti veri e propri, 441 bar e 85 pasticcerie, 88 esercizi con cibo da asporto 9 ambulanti ) un incremento del 10,7% in cinque anni contro un incremento del 3,3% in provincia di Potenza con 1.696 attività complessive (483 ristoranti e 951 bar, 127 pasticcerie, 120 con cibo da asporto e 15 ambulanti). È vero che il saldo complessivamente è negativo perché si chiudono più ristoranti e bar di quanti se ne aprano ma le porti girevoli della grande crisi stanno portando con sé un ampio ricambio generazionale. L'interrogativo riguarda il tasso di sopravvivenza dl queste nuove attività.

BAS 05

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