“Le delegazioni ed i consiglieri comunali dei partiti, liste e movimenti di Centro Democratico, I Socialisti, Sel e Movimenti Civici che hanno partecipato alle elezioni comunali della città di Potenza, riuniti ieri, hanno giudicato “grave e difficile” la situazione del Comune. “Siamo – si legge in un comunicato stampa – ad un punto di non ritorno per il quale appare difficile ogni soluzione pasticciata o confusa che garantisca la continuità dell'azione amministrativa del Sindaco e della sua strana giunta.
Al netto delle valutazioni differenti che hanno segnato in questi quasi due anni di inattività dell'amministrazione comunale potentina i posizionamenti politici e le scelte dei gruppi politici e consiliari del Centro-sinistra, appare sempre più evidente che la politica degli annunci e delle successive smentite, ha contagiato anche chi riteneva di disegnare un nuovo modello di Governo della città.
Il salvataggio economico della Regione, attraverso una presa di coscienza forte voluta dal Presidente Pittella e dal consiglio regionale, ha solo permesso alla eterogenea e composita frangia di esponenti della destra potentina, di continuare a giocare sugli equivoci e sul dileggio del passato politico senza costruire o presentare una idea di città rinnovata e avviata sulla strada della rinascita sociale ed economica.
Balza evidente agli occhi, secondo lo schieramento di centro-sinistra, la mancanza di una programmazione che dia l'idea di città e che agganci il treno delle opportunità economiche e di incremento del turismo con i servizi annessi, che nell'altro capoluogo di Provincia, Matera, si sta sviluppando, mentre qui ci si arrovella su come tenere fede alle promesse fatte subito dopo la inopinata ed inattesa vittoria del Sindaco senza maggioranza. Tutto questo per valutare se si ritiene ancora credibile l'obiettivo programmatico di guardare alla rinascita delle periferie urbane come al momento vero di garanzia per la tenuta della città e la valorizzazione del suo centro storico. La serrata del 17 e le proteste dei cittadini che vivono nei quartieri o ancora le mancanze nella organizzazione del sistema scolastico potentino, sono solo piccoli esempi dello sfascio cittadino.
Si vive in pratica alla giornata continuando a discutere dei debiti del passato senza cimentarsi nelle vere emergenze che la città vive ed un centro sinistra organico e compatto non può più prestarsi al gioco delle lamentazioni o degli alibi precostituiti che hanno portato alla morte sociale, all'aumento della disoccupazione, alla riduzione dei servizi nonostante gli ulteriori finanziamenti regionali, all'isolamento di aree urbane con i suoi riferimenti di servizio (collegamenti inesistenti con l'Ospedale o con gli uffici e le attività del Centro).
Per questo motivo come atto di responsabilità finale, chiediamo al Pd ed alla sua dirigenza (quale non sappiamo però?) di emergere dalle tenebre di un confronto su postazioni e numeri da assegnare alle proprie anime chiarendo se crede ancora che la coesistenza con partiti e raggruppamenti sociali della città che ci hanno visti insieme alle ultime competizioni elettorali, possa animare il confronto su politiche comunali di coesione e di prospettiva. Non si capisce perché a Roma si manda a casa il Sindaco del proprio partito e a Potenza si tiene in vita un Sindaco senza maggioranza che rinsalda sempre più i suoi legami con la destra.
Dare cioè un segnale di forte e vera presenza di un'alternativa politica alle illusioni dell'attuale amministrazione dove tra assessori non pervenuti e ritardi consistenti nel rispettare gli impegni si scava sempre più il fossato tra società civile e governo della comunità.
Su questi temi – concludono – guardando al futuro, convergono i rappresentanti di liste e movimenti di Centro Democratico, I Socialisti, Sel e Civici saranno attivati tavoli tematici di confronto ed approfondimento che conducano alla strada di una larga nuova convergenza politica su temi ed esigenze che la città segnalerà".
bas04