“Nel pieno rispetto delle idee altrui, la stragrande maggioranza degli amministratori della Valle e dei loro concittadini, alle urla, contrappone un grande senso di responsabilità e con fiducia guarda ai risultati del ‘tavolo tecnico’ istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Questo tavolo tecnico, che ha il pregio di agire alla luce del sole e nell'interesse dell'intero territorio, ha registrato il prezioso ed equilibrato contributo dei Rappresentanti delle Regioni Basilicata e Calabria, del Parco Nazionale del Pollino e di numerosi Comuni della Valle del Mercure”.
È quanto riporta un lungo documento dei sindaci dei Comuni della Valle del Mercure all’indomani della manifestazione "contro il cattivo governo del territorio che fa parte del Parco Nazionale del Pollino, prendendo di mira l'Ente di gestione del Parco".
“Sono quindi destituiti di fondamento e inaccettabili – è scritto in una nota – le critiche che una ristretta minoranza di cittadini avanza nei confronti del Presidente del Parco, al quale i Sindaci di Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Lauria, Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Papasidero dichiarano la propria solidarietà. Non è comunità civile – srivono – quella nella quale si ricorre al dileggio, allo spregio dell'onorabilità personale per colpire chi, sopratutto se investito di funzioni pubbliche, opera con esiti diversi da quelli attesi da una minoranza incline a non riconoscere le ragioni dell'altro.
La centrale – continua il documento – è ormai in funzione da circa due mesi e le uniche tracce dello scenario apocalittico ipotizzato sono quelle disegnate nei cartelli e rappresentate nelle ormai logore dichiarazioni strumentali dei soliti noti. Gli unici veri impatti verificabili dopo l'entrata in esercizio della centrale del Mercure sono l'energia elettrica che viene prodotta da fonti rinnovabili locali, che diminuiscono i combustibili fossili, peraltro provenienti dall'estero; gli oltre cento lavoratori che ogni giorno varcano il cancello della centrale, mantengono le loro famiglie e spendono in loco i loro stipendi, mentre si cominciano a vedere segni concreti della nascita di una filiera corta della biomassa cui molti piccoli operatori guardano con attenzione”.
bas 07