Centrale: Comune Castelluccio Inf. su ordinanza Consiglio Stato

"L’ordinanza emessa il 23 aprile dal Consiglio di Stato, di fatto, non ha accolto la richiesta di sospensione della sentenza del Tar Calabria, che autorizzava l’apertura della centrale Enel del Mercure. Quindi i lavori di riconversione possono legittimamente continuare, poiché è stata scongiurata l’immediata chiusura dei cantieri e di conseguenza le immaginabili ripercussioni negative sulle imprese, sulle maestranze locali e su tutto l’indotto che in questi mesi si è venuto a creare nei paesi della valle e non solo". Lo dichiarano in una nota il sindaco, Roberto Giordano, e l'Amministrazione comunale di Castelluccio Inferiore.
"In un periodo di crisi economica ed occupazionale che va avanti da anni e che si è paurosamente aggravata in questi mesi, – proseguono –  i lavori della Centrale hanno ridato speranza alle popolazioni della valle ed hanno contribuito ad allentare le condizioni di disagio economico e sociale in cui riversano ormai da troppo tempo.
Un primo importante segnale al quale speriamo spossa seguire, a breve, quello ancora più importante ed incisivo della messa in esercizio della Centrale del Mercure che avrà circa 40 dipendenti diretti, quasi 100 indiretti senza tener conto delle centinaia di persone impegnate nella filiera locale della biomassa.
Ci sentiamo particolarmente vicini verso quest’ultime, in quanto ancora una volta, continuano a pagare insieme alle loro famiglie questa ormai cronica incertezza sul futuro del loro lavoro.
Ribadiamo ancora una volta che la riattivazione della Centrale è un’occasione che non ci possiamo permettere di perdere, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute sia dei lavoratori che delle popolazioni interessate e che, purtroppo, nonostante i pareri favorevoli degli enti preposti a rilasciarli, nonostante il rispetto delle norme di legge e dei valori riguardo le emissioni (ben al di sotto di quelle consentite) rischia di essere immolata nella logica del no ad ogni costo.
E’ necessario fare chiarezza per l’ennesima volta, viste le continue strumentalizzazioni messe in campo, sui quantitativi giornalieri di biomasse trasportati, sulla loro qualità e sulla loro provenienza. Siamo fiduciosi che il 17 luglio prossimo, il Consiglio di Stato, ottenuti i chiarimenti del caso possa consentire anche all'approvvigionamento del materiale e mettere la parola fine a questa vicenda che si trascina da un decennio e che sta pregiudicando lo sviluppo economico di tutta l’area".

C.S.  BAS

    Condividi l'articolo su: