Cementificio Barile, M5s presenta esposto a Procura Potenza

L’eurodeputato Piernicola Pedicini e i consiglieri regionali Gianni Leggieri e Giovanni Perrino chiedono che si analizzino “le eventuali ricadute ambientali e i rischi sanitari indotti dal cementificio Costantinopoli con l’incenerimento dei rifiuti”

&ldquo;Accendere un faro che faccia luce ed analizzi le eventuali ricadute ambientali e i rischi sanitari indotti dal cementificio Costantinopoli situato nel comune di Barile (Potenza), in particolare dopo che, dal 7 novembre 2017, la Regione Basilicata ha concesso l&#39;autorizzazione a bruciare fino a 60 mila tonnellate di rifiuti all&#39;anno (50 mila t/a di Css, combustibile solido secondario, e 10 mila di Css combustibile), rispetto alle 25 mila tonnellate di rifiuti (c.d. Cdr, combustibile da rifiuti) all&#39;anno che gi&agrave; venivano bruciate&rdquo;.&nbsp; Questa la finalit&agrave; dell&rsquo;esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Potenza dall&#39;eurodeputato del Movimento 5 stelle, Piernicola Pedicini e dai consiglieri regionali M5s della Basilicata, Gianni Leggieri e Gianni Perrino.<br /><br />Dopo aver gi&agrave; presentato un esposto per il cementificio di Matera, i tre portavoce del M5s, chiedono ora anche alla Procura di Potenza di &ldquo;verificare il rispetto da parte del cementificio Costantinopoli della direttiva europea 2010/75/Ue sulle emissioni industriali e se le ceneri di Css (&lsquo;combustibili solidi secondari&rsquo;, mix di rifiuti non pericolosi bruciati nell&rsquo;impianto), utilizzate nel ciclo produttivo del cemento, siano o meno dannose per l&rsquo;ambiente e per la salute pubblica e possano palesare rischi di perdita di resistenza meccanica dello stesso cemento prodotto (in altra inchiesta, rischi del tutto assimilabili sono gi&agrave; oggetto di accertamenti e approfondimenti da parte della magistratura leccese)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ove l&rsquo;esposto-denuncia dovesse trovare oggettivi e comprovati riscontri&rdquo;, gli esponenti di M5s chiedono alla competente magistratura &ldquo;la conseguente adozione di misure cautelari&rdquo;.<br /><br />&quot;Siamo profondamente preoccupati per gli effetti negativi sull&#39;ambiente e sulla salute umana del coincenerimento nei forni di cemento &ndash; dichiarano Pedicini, Leggieri e Perrino – per questo abbiamo presentato questo secondo esposto denuncia e abbiamo portato la problematica all&#39;attenzione della Ue e dell&#39;opinione pubblica lucana. Ricordiamo che il governo italiano ha fatto la sciagurata scelta di approvare una legge che consente la combustione dei rifiuti urbani come combustibili solidi secondari e che grazie a questa legge, molti cementifici, come quello di Matera e Barile, ora trovano redditizio bruciare i rifiuti&rdquo;.&nbsp; &ldquo;Nei mesi scorsi – aggiunge Pedicini – ho presentato un&#39;interrogazione e ho chiesto alla Commissione europea di far sapere che cosa intende fare per proteggere i cittadini da una pratica che aumenta le emissioni di inquinanti pericolosi e mette in pericolo la salute pubblica&rdquo;.<br /><br /><br /><br />

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