I dipendenti della Camera di Commercio di Potenza, di Unioncamere Basilicata, dell'azienda speciale Forim e della partecipata CSA (Consorzio Servizi Avanzati), seriamente preoccupati per il futuro che attende il personale del sistema camerale nell'ottica della riorganizzazione della PA, si sono riuniti in assemblea per fare il punto sulla situazione e dare il via ad una mobilitazione che li vedrà impegnati fin dalle prossime settimane, insieme ai sindacati di categoria. “Siamo l’unico esempio di amministrazione pubblica che vive senza alcun trasferimento dallo Stato – è stato sottolineato –; la Cciaa di Potenza, inoltre, è una delle dieci realtà italiane che nonostante i tagli imposti dal legislatore (-30% dal diritto annuale nel 2015, – 40% nel 2016 e – 50% nel 2017) ha i conti a posto; eppure assistiamo ormai solo a tagli lineari di risorse e competenze, con conseguenze che si riversano sul mondo imprenditoriale, e inoltre i paventati tagli al personale rendono alquanto difficile il processo di riordino del sistema”.
Ricordando l’assordante assenza, nel dibattito sul riordino del sistema camerale, dei rappresentanti delle associazioni di categoria presenti nei Consigli camerali, si è evidenziata la necessità di semplificare la governance (attraverso la soppressione dei Consigli, l'elezione diretta di Giunte e Presidenti con strumenti digitali/elettronici, estesa a tutti gli imprenditori; ridefinire i Servizi Camerali alle imprese, con l'individuazione più efficace delle esigenze delle aziende collegate ad un adeguato piano di formazione e riqualificazione del personale del Sistema Camerale verso ruoli più ampi e trasversali di “assistenza” nelle varie fasi di vita della stessa e soprattutto nella loro digitalizzazione. L'assistenza tecnica per la riduzione della complessità burocratica (e relativi costi) in capo alle imprese a tutela del mercato e l'assorbimento di funzioni delegate ad altri Enti in materia di lavoro e rapporto scuola-lavoro, ambiente, turismo, trasporti e gestione degli Sportelli unici attività produttive, dovranno accompagnarsi all'efficientamento delle funzioni, dalle politiche sulle Risorse del Personale (con un unico contratto decentrato ed un’unica valutazione della performance a livello nazionale, pur nel rispetto delle tipicità locali) ai sistemi informatici contabili con individuazione dei servizi minimi/obbligatori da gestire in ogni sede territoriale per valorizzare le eccellenze locali.
Si è ribadito infine, il prezioso contributo del sistema camerale in ottica di Competitività del territorio, regolazione del mercato e legalità, internazionalizzazione, finanza e accesso al credito, servizi all’imprenditorialità, proprietà industriale, innovazione e trasferimento tecnologico. Funzioni che hanno consentito a 3.300 Comuni di utilizzare gratuitamente gli Sportelli unici attività produttive, con oltre 200.000 pratiche telematiche trasmesse nel 2015. I 6 milioni di imprese presenti nel Registro delle Imprese e i 980.000 bilanci depositati ogni anno rappresentano un Patrimonio informativo senza paragoni ed invidiato da tutti i Paesi dell’Europa.
“Le Camere di commercio sono, all’interno del panorama della Pubblica Amministrazione, fra le Istituzioni più evolute dal punto di vista della digitalizzazione dei servizi e garantiscono un Servizio Pubblico indispensabile per le imprese, senza gravare in alcun modo sullo Stato”, hanno ribadito i dipendenti, preannunciando azioni di mobilitazione che li vedranno impegnati anche con i colleghi di Matera.
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