Cciaa Potenza: il Consiglio vota all'unanimità l'accorpamento

Il Consiglio della Camera di Commercio di Potenza, riunito nel pomeriggio di ieri, ha votato all’unanimità la proposta di accorpamento delle Camere di Commercio di Potenza e Matera, elaborata nell’ambito dell’autoriforma varata dal sistema camerale per mitigare gli effetti del Decreto Legge che ha sancito la riduzione del 50% delle entrate a partire dal 2015. Dopo l’accorpamento delle Camere di Venezia e Rovigo, quella lucana sarebbe la seconda operazione in tal senso, a livello nazionale. Il condizionale è d’obbligo, in quanto si attende la decisione del Consiglio dell’Ente camerale di Matera, che all’ordine del giorno ha oggi, a sua volta, la proposta di accorpamento.

Nell’assise potentina, che ha visto la quasi totalità dei Consiglieri presenti, in rappresentanza di tutte le sigle associative, – si legge in un comunicato diffuso dalla CdC Potenza –  il presidente Lamorte ha ripercorso le tappe di un processo che ha subìto una drastica accelerazione a causa dei provvedimenti Governativi nei confronti del sistema camerale: dalla riduzione delle entrate alla formazione di non meglio precisate “circoscrizioni territoriali”, fino al trasferimento del Registro Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico. Ma è soprattutto la riorganizzazione delle Unioni Regionali e delle Aziende speciali che lascia sulle spine decine di dipendenti e le loro famiglie, in Basilicata. Nei primi incontri di luglio tra i vertici delle Camere di Potenza e Matera, si era deciso con volontà unanime di accorpare le due Camere, rimodulare le funzioni di Unioncamere Basilicata (che con l’accorpamento sarebbe diventato un inutile doppione) verificando come utilizzare il personale, e di procedere ad un percorso di ottimizzazione anche per le aziende speciali (Forim a Potenza e Cesp a Matera), prevedendone magari l’accorpamento e salvaguardando anche in questo caso i posti di lavoro. Successivamente, a fronte di qualche perplessità intervenuta in corso d’opera, erano state stralciate le posizioni di Unioncamere e Aziende Speciali, che ora restano in un limbo indefinito.
Nell’alveo di questi incroci pericolosi, si innestano le questioni relative al rinnovo del Consiglio camerale di Potenza: «Con l’approvazione di questo provvedimento, si sono creati i presupposti per avviare una fase nuova e costituente per il sistema camerale lucano. Credo di aver completato il mio lavoro! – ha dichiarato in assise il presidente Pasquale Lamorte –. Per senso di responsabilità, non posso tuttavia non sottolineare che in questa complessa fase di transizione c’è la stringente necessità di elaborare un progetto che disegni le linee della futura governance dell’Ente camerale entro i termini previsti dalla legge, cercando di mitigare gli effetti dei provvedimenti Governativi e di gestire le situazioni più calde, come quelle legate al personale. E’ chiaro che questo progetto lo si potrà realizzare solo a fronte di uno schieramento il più ampio possibile, che sono disponibile ad assecondare, non a gestire. Ma, in rispetto alla piena autonomia delle Associazioni di categoria, vanno del tutto evitate le ingerenze politiche che già iniziano a serpeggiare. Chi pensa di affrontare questa difficile fase di razionalizzazione con azioni ostili che tendono a formare “bande” contrapposte, è un irresponsabile».
La situazione è convulsa e i tempi stringono, dunque: la scadenza del 21 dicembre, entro la quale occorrerà provvedere al rinnovo del Consiglio, è ormai prossima e restano apertissime tutte le questioni: la verifica economico-finanziaria dell’accorpamento, la riduzione delle risorse, l’esubero del personale.
«Ho un’idea ben precisa su come si possa chiudere il cerchio senza ulteriori scossoni, che metterò a disposizione di quanti, operando per unire e non per dividere, volessero dedicarsi ad elaborare un apposito progetto – ha poi aggiunto Lamorte –. Altrimenti, se dovessi comprendere che sono io l’ostacolo a questa situazione di empasse, sarei pronto a dimettermi già nelle prossime ore per accelerare il ricambio nella gestione Camerale».
Nel dibattito seguito alla votazione sull’accorpamento, – conclude la nota –  tutti i consiglieri presenti in assise si sono detti favorevoli alla prosecuzione del mandato del presidente Lamorte, evidenziando come in questa fase di transizione e di riorganizzazione ci sia la necessità della sua grande esperienza e della profonda conoscenza dei meccanismi di governance del sistema.   

BAS 05

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