Studenti a scuola di corretta e genuina alimentazione per celebrare la “Dieta Mediterranea’’. La Camera di Commercio di Matera organizza, attraverso l’Azienda Speciale Cesp, la “Settimana della Dieta Mediterranea”, in occasione del secondo anniversario della sua proclamazione quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Si tratta di un insieme di manifestazioni, volte a diffondere la cultura delle tradizioni enogastronomiche locali, che si terranno il 23, 26 e 27 novembre, con inizio alle 9.00, presso la sala convegni dell’Ente e che nell’occasione saranno aperte al pubblico. Saranno coinvolti gli studenti delle scuole secondarie di primo livello di Matera e della provincia, che lo scorso anno scolastico hanno partecipato al bando di concorso “Ricette a Memoria” producendo pregevoli lavori volti alla conservazione delle ricette tipiche della nostra cucina. Gli studenti, si cimenteranno in un’attività di formazione pratica dell’arte della “pasta fatta in casa”. Il programma della manifestazione consiste nella realizzazione di tre giornate formative, durante le quali le generazioni più anziane trasferiranno alle nuove quel “saper fare” legato alla produzione della pasta fresca partendo dalla scelta e dalla lavorazione dalle materie prime (farine e impasti) fino alla realizzazione di orecchiette e cavatelli.
Le attività si concluderanno il prossimo 5 dicembre con un convegno scientifico.
“La settimana della Dieta Mediterranea – si legge nel comunicato – rientra tra le attività che la Camera di Commercio di Matera intende realizzare nell’ambito del progetto ‘I Sassi di Matera, un percorso di valorizzazione del patrimonio enologico e gastronomico’, nel quale sono coinvolti in partenariato il Comune di Matera e l’Ente Camerale”.
“ Con queste iniziative – ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli – intendiamo promuovere un diffuso protagonismo sociale ed economico, attraverso il coinvolgimento delle popolazioni locali, e in particolare delle nuove generazioni. Tutto questo per potenziare il senso della tradizione e dell’appartenenza e la consapevolezza del valore del patrimonio eno-gastronomico quale bene e risorsa culturale da salvaguardare e promuovere”.
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