“Tra i nodi della ingovernabilità del Paese che il risultato elettorale ci trasferisce c’è anche il nodo della ingovernabilità del “sistema salute” del Paese e di conseguenza della nostra regione. Un esempio ravvicinato – dichiara in una nota Michele Cataldi di Sanità Futura – viene dall’ennesimo braccio di ferro tra un Governo (dimissionario) e le Regioni, ossessionate dal controllo dei costi e prive di una linea unitaria, sulla questione del regolamento degli standard ospedalieri. Un rituale che procede immutato come se il voto di febbraio non avesse detto niente all’uno ed alle altre.
Tutto ciò accade perché la politica non ha percezione e dunque alcuna consapevolezza che gli italiani bocciano il Servizio sanitario nazionale, secondo quanto emerge dall'indagine 'La sanità in Italia: opinioni e giudizi della popolazione', realizzata da Doxa, dandogli un voto insufficiente: 5,7. I livelli di insoddisfazione, però, appaiono molto diversi sul territorio nazionale. Se nel nord est e nel nord ovest il voto è 6,4, nel centro è 5,3, mentre il giudizio precipita a 4,9 al Sud e nelle Isole.
“Come associazione di tutela delle imprese della sanità privata lucana accreditata al Ssr – sottolinea Cataldi – non possiamo che auspicare la più rapida soluzione del problema governabilità del Paese con la composizione di un governo, interlocutore istituzionale essenziale per affrontare le troppe questioni che il Governo Monti ha lasciato in una situazione di sospensione. Così come non possiamo che auspicare la ricomposizione della Giunta Regionale per il suo rilancio di attività".
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