Il consigliere regionale del Pdl – Forza Italia: “Siamo di fronte ad un’operazione dei parlamentari del Pd che non tiene conto in alcun modo della capacità di materani e lucani di valutare i fatti e di distinguerli dalle promesse”
“Capisco che la campagna elettorale è già iniziata, ma parlare di una legislatura parlamentare e di cinque anni di Governo a favore di Matera e della Basilicata va oltre ogni immaginazione creativa”. Così il vice presidente del Consiglio regionale ed esponente di Forza Italia, Paolo Castelluccio.<br /><br />“Siamo di fronte – afferma Castelluccio – ad un’operazione dei parlamentari del Pd che non tiene conto in alcun modo della capacità di materani e lucani di valutare i fatti e di distinguerli dalle promesse come quelle sulla linea ferroviaria Matera-Ferrandina di cui nessuno è in grado di indicare la data di effettiva ultimazione o sui 30 milioni di euro che esistono solo sulla carta per Matera 2019. Ancora una volta nel Pd prevale la politica degli slogan. Su tutti il più abusato è ‘Matera 2019 una opportunità per la Basilicata, il Mezzogiorno e il Paese’ continuando a far credere che il 2019 è l’anno della bacchetta magica. Salvo a spiegare come l’opportunità si possa tradurre in fatti concreti di sviluppo economico e, soprattutto, occupazionale”. <br /><br />“Credo che il punto limite – continua Castelluccio – su cui casca la montagna di propaganda del Pd sia l’enfatizzazione dell’anticipazione dei fondi Fsc per il trasporto locale come se si trattasse dello strumento per risolvere ogni problema di mobilità e di infrastrutture nei collegamenti da e per il Materano e non della strada per ripianare debiti accumulati dalle aziende di trasporto in tutti questi anni. Quanto all’ennesima ‘task force’ proposta per Matera, i materani sanno bene cosa sono state sinora le tante ‘task force’ e i tavoli istituzionali aperti e insediati a Potenza in Regione come nei Ministeri. La retorica, è proprio vero, non conosce limiti sino a raccontare di un Paese che passerebbe dal segno meno al segno più. A meno che per segno più – conclude Castelluccio - non si intenda più disoccupati, più poveri, più agricoltori alle prese con i debiti, più cittadini che vanno via per curarsi, più giovani in fuga”.<br />