Castelluccio su stabilimenti balneari del Metapontino

Il consigliere di Pdl-Fi: “Il Governo regionale attui quelle misure che i titolari di oltre 50 imprese operanti lungo la costa jonica attendono da anni e che dovranno trovare riferimenti e soldi nella nuova programmazione comunitaria 2014-2020”

&ldquo;L&rsquo;incremento sinora registrato a luglio del 10% in pi&ugrave; di presenze negli stabilimenti balneari del Metapontino e le previsioni ancora pi&ugrave; incoraggianti per tutto il mese di agosto, nonostante le ultime giornate di tempo instabile che pure hanno dato qualche problema, devono sollecitare il Governo regionale ad attuare quelle misure che i titolari di oltre 50 imprese operanti lungo la costa jonica attendono da anni e che dovranno trovare riferimenti e soldi nella nuova programmazione comunitaria 2014-2020&rdquo;. Lo afferma il consigliere regionale di Pdl-Fi, Paolo Castelluccio.<br /><br />&ldquo;Intanto i programmi contro l&rsquo;erosione della costa che pure quest&rsquo;anno hanno dato risultati positivi &ndash; aggiunge &ndash; non si possono considerare definitivamente conclusi. Non si deve abbassare la guardia su un fenomeno erosivo che continua a rappresentare il primo grande rischio per le imprese balneari. Inoltre, il Piano dei Lidi, unitamente alla Variante, costituisce lo strumento attraverso il quale la Regione disciplina l&rsquo;utilizzazione delle aree demaniali marittime, in un quadro generale di protezione ambientale e di diversificazione e qualificazione dell&rsquo;offerta turistica. La situazione di stallo che perdura da diversi anni sta pregiudicando, per&ograve;, gli investimenti sostenuti da numerosi operatori del settore che non sono in grado di offrire servizi turistici completi per i propri ospiti. Difatti la Regione &egrave; impossibilitata a rilasciare nuove concessioni demaniali fino all&rsquo;approvazione della Variante e del suo regolamento attuativo. A ci&ograve;&nbsp; si aggiunge la Direttiva Bolkestein (i rinnovi delle concessioni demaniali esistenti con procedure di evidenza pubblica, cos&igrave; come ci imporrebbe l&#39;Europa) e con essa la possibilit&agrave; di concessioni ventennali in funzione degli investimenti che dovranno essere messi in campo dai balneari. Cos&igrave; accade che se dalla Regione Sicilia (Regione autonoma) parte il via libera alle nuove concessioni e una maxi-proroga per quelle esistenti con un messaggio chiaro (&lsquo;chi investe deve avere la certezza di avere il tempo per rientrare dagli investimenti effettuati per migliorare e potenziare la struttura ed il servizio offerto ai clienti. Bruxelles deve essere chiara nel confronti delle imprese&rsquo;), nel Metapontino (come sulla costa di Maratea) &ndash; afferma Castelluccio – chi fa impresa balneare vive di incertezze e di poca chiarezza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Alla Regione e al Governo &ndash; sottolinea l&rsquo;esponente di Fi – si rivendica: una durata pi&ugrave; lunga delle concessioni demaniali marittime, (minimo 30 anni), da applicare, in ossequio ai principi costituzionali di eguaglianza e parit&agrave; di trattamento, anche alle imprese attualmente operanti, al fine di salvaguardare la peculiare caratteristica di gestione familiare della balneazione italiana attraverso la preminenza del fattore &#39;lavoro&#39; su quello del &#39;capitale investito&#39;; l&#39;alienazione con diritto di opzione in favore dei concessionari delle porzioni di demanio marittimo che, da tempo, hanno perso le caratteriste della demanialit&agrave; e della destinazione ai pubblici usi del mare; il riconoscimento del &#39;valore commerciale&#39; dell&#39;azienda balneare da trasformarsi in ristoro a favore del concessionario nel caso di cessione coattiva in favore di terzi; la modifica dei criteri di determinazione dei canoni demaniali marittimi ex art 1, comma 251, legge 27 dicembre 2006, n. 296 che li renda ragionevoli, equi e sostenibili (oggi le aziende che non sono in grado di pagare le spropositate cifre richieste, rischiano la decadenza del titolo concessorio)&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Non si sottovaluti &ndash; conclude Castelluccio – che gli stabilimenti balneari sono il &#39;fiore all&#39;occhiello&#39; dell&#39;offerta turistica italiana con un contributo fatto di duro lavoro, di sacrifici, di investimenti, di vera passione, da parte di intere generazioni di imprenditori&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br />

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