“Il recente rapporto della Corte dei Conti circa lo stato comatoso in cui versano le finanze degli enti locali, ci offre l’occasione di riprendere una nostra antica battaglia sulla quale siamo confortati dall’autorevole intervento del Presidente della stessa Corte, Luigi Giampaolino. Ci riferiamo, in particolare, alla frettolosa e sciagurata riforma del titolo V della Costituzione che, tra le altre nefandezze, nei suoi effetti pratici, ha provocato l’abolizione del controllo preventivo di legittimità sugli atti prodotti dai Comuni e dalle Province, rendendo di fatto fuori da ogni controllo l’attività degli stessi Enti Locali, con particolare riferimento alle modalità di assunzione di personale”. A dichiararlo il segretario della Federazione provinciale di Potenza Pdci, Francesco Castelgrande.
“Il complesso sistema all’interno del quale operano gli Enti locali, a partire dalla riforma elettorale che ha assegnato un potere spropositato ai sindaci e ai presidenti di provincia non adeguatamente controbilanciato, svilendo nei fatti il ruolo dei consigli comunali e provinciali, relegando le minoranze a un ruolo più che marginale, ha prodotto una condizione in cui ormai a pagare saranno sempre e solo i cittadini che verranno ulteriormente gravati di nuove imposte e tasse per pagare i debiti prodotti da gestioni poco attente ed oculate. Tale strano modello di autonomia senza responsabilità ha fatto si che gli amministratori che, per esempio, non rispettano il patto di stabilità, non abbiano alcuna sanzione, se non la riduzione parziale della indennità di carica. Infatti, il mancato trasferimento erariale conseguente, come si diceva, non colpisce gli amministratori ma i loro amministrati, costretti a sobbarcarsi maggiori oneri e a subire tagli nell’erogazione dei servizi. Pertanto riteniamo abbia ragione il presidente Giampaolino quando invoca la reintroduzione del controllo preventivo di legittimità sugli atti prodotti dagli enti locali, quale strumento di prevenzione e di argine contro l’uso non sempre corretto del pubblico denaro. Noi del Pdci invochiamo sì il principio dell’autonomia amministrativa dei territori, ma agganciata ad evidenti e robuste responsabilità per gli amministratori inadempienti, per non doverci a breve trovare nella condizione della Regione Sicilia, a un passo dal default con un numero di dipendenti largamente spropositato in relazione al numero degli abitanti”.
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