Castanicoltura, Cia: con assessore Braia decisa task force

Una task force composta da castanicoltori, funzionari del Dipartimento Agricoltura, esperti Alsia e Unibas per monitorare l’andamento della lotta biologica al cinipide, l’insetto killer che fa strage di castagne. ne dà notizia la Cia di Melfi-Vulture a conclusione di un incontro che una delegazione, guidata dal presidente dell’area Potenza-nord Leonardo Moscaritola, ha tenuto con l’assessore regionale all’Agricoltura Luca Braia e con il presidente della Terza Commissione Consiliare Francesco Pietrantuono. I rappresentanti dei castanicoltori dell’area più pregiata con il marroncino igp di Melfi – fa sapere l’organizzazione – hanno lamentato che il Piano messo in campo nel 2014 dalla Regione Basilicata risulta inadeguato ed  insufficiente con la previsione lo scorso anno di soli 5 lanci nel Vulture dell’antagonista naturale del cinipide, il Torymus Sinensis . E' necessario fare molto di più al fine di velocizzare la soluzione del problema che di certo durerà anni, sulla base dell'esperienza di altre Regioni di Italia. E’ il caso di ricordare che i Comuni di Melfi, Barile, Rapolla e Rionero hanno sostenuto il costo di altri lanci  per intensificare la lotta al cinipide con il conseguente monitoraggio – anche per i prossimi anni – con l’auspicio che il settore della castanicoltura possa riprendersi velocemente. 
Nell’incontro – riferisce la nota della Cia – è stata ribadita l’esigenza di estendere la rete di assicurazioni contro le calamità naturali per venire incontro ai danni che lo scorso anno hanno toccato il livello dell’80% del prodotto.
In previsione della nuova campagna autunnale la Cia di Melfi-Vulture ha rinnovatole sue “storiche” proposte: istituire una banca dati di castanicoltori; aprire un tavolo di confronto tra produttori, associazioni di categoria e di prodotto per trovare forme di sostegno ed arginare il mancato guadagno a causa della perdita di produzione che si protrarrà oltre un quinquennio; prevedere nel nuovo PSR forme di aiuto finalizzate alla manutenzione dei castagneti anche per non aggravare danni ambientali e paesaggistici; individuare forme organizzative per l’utilizzo degli scarti come fonti energetiche attraverso enti come Sviluppo Basilicata con progetti sperimentali di biomasse da sottobosco; infine rinnovare l’ordinanza di divieto di accesso nell’area del Vulture ai non proprietari di castagneti per l’intero periodo di raccolta per stoppare forme di abusivismo.

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