“Il mio comunicato stampa non è stato il frutto di alcuna emotività, bensì redatto con la consapevolezza di contenuti e del compito che sono chiamata a svolgere come componente di un organismo che monitora e supervisiona il macrosistema dei media”
"La bagarre mediatica sul caso Tg3-Grenci ha generato una notevole confusione, anche nella Presidente del Co.re.com., circa il ruolo che ciascuno dei componenti dell'organismo è chiamato a svolgere”. E’ quanto dichiara l’avv. Morena Rapolla, componente del Corecom Basilicata che spiega: “L' art. 7 del codice etico del Corecom Basilicata, recita: ‘I rapporti con i mezzi di informazione sono tenuti dal Presidente, dai Componenti… L'orientamento del Comitato sulle materie di sua competenza è espresso mediante comunicati ufficiali.’ Il dato è chiaro ed incontestabile e pertanto ciascun componente è ampiamente legittimato ad esprimere la propria opinione su temi e vicende afferenti al comparto della Comunicazione. L'organismo potrà poi assumere una posizione ufficiale per il tramite di una delibera che chiederò venga licenziata già al prossimo incontro. Risulta pertanto ultroneo il richiamo – precisazione licenziato dalla Presidente Lamorte, considerato che ‘la reale mission del Co.re.com’ è chiara e non è necessaria alcuna lectio-magistralis, in particolar modo a chi come me svolge il proprio incarico con impegno e dedizione, al sol fine di rendere un servizio utile ai cittadini, che mai come in questo momento, hanno bisogno di percepire la vicinanza, la trasparenza e l'impegno operoso delle istituzioni”. <br /><br />“Il mio comunicato stampa apparso sui giornali venerdì – prosegue Rapolla – non è stato il frutto di alcuna emotività, come erroneamente ritiene la Presidente, bensì redatto con la consapevolezza di contenuti e del compito che sono chiamata a svolgere come componente di un organismo che monitora e supervisiona il macrosistema dei media. Avevo chiesto alle testate di differire ai giorni successivi la pubblicazione della mia nota per non essere ridondante visto che venerdì è stato pubblicato l'articolo di Gianluigi Laguardia, altro componente del Co.re.com, sul medesimo argomento. Chi mi conosce sa che quando esprimo il mio pensiero o sposo una battaglia, espungo dal mio vocabolario il verbo ‘arretrare’, né tantomeno sono disposta a farmi addomesticare con improbabili bacchettate o richiami destituiti di fondamento e pertanto inutili, da chiunque questi provengano. Il decreto di nomina a membro del Co.re.com licenziato a luglio dal Presidente Lacorazza, costituisce per me una investitura di responsabilità e postula una mission che intendo svolgere nel pieno rispetto delle Istituzioni e soprattutto dei cittadini lucani. E ' sotto gli occhi di tutti il tenore pacato ed equidistante del mio comunicato di venerdì scorso, il cui scopo è quello di ricondurre al buon senso laddove il primo baluardo è e deve essere la tutela dei minori intervistati”.<br /><br />“Al riguardo – conclude la componente del Corecom – intendo concertare un tavolo tecnico insieme alla Rete degli studenti medi e alla Consulta degli studenti per dare modo ai ragazzi di esprimere serenamente le loro idee sul tema dello ‘Sblocca Italia’ ed agevolare un proficuo confronto, insieme ad altri membri delle Istituzioni e a professionisti sensibili come la dott.ssa Antonella Amodio, da sempre attenta al benessere psico-fisico della gioventù lucana. Occuparsi di minori e preoccuparsi dei nostri giovani non è la stessa cosa: occorre prendere per mano i nostri ragazzi, ascoltarli ed aiutarli a comprendere i difficili mutamenti che la nostra società sta attraversando e che celano insidie dalle quali le Istituzioni hanno il dovere di preservarli."<br /><br /><br /><br /><br />