Il consigliere del M5s era intervenuto sul caso attualmente all’attenzione della Corte dei Conti riguardante il conferimento di un incarico dirigenziale all’Asp
Con una dichiarazione diffusa nei giorni scorsi (Regione, Leggieri: “Buona amministrazione a Corte dei Conti”, Consiglio Informa 13.10.2015, ore 12,48, vedi link qui sotto) il consigliere regionale del Movimento cinque stelle Gianni Leggieri è intervenuto sul caso attualmente all’attenzione della Corte dei Conti riguardante il conferimento di un incarico dirigenziale all’Asp all’avvocato Maria Pia Lavieri, che oggi lavora presso il Dipartimento Presidenza della Regione Basilicata.<br /><br />“Le esternazioni del consigliere regionale Leggieri contengano più di qualche grossolana inesattezza” replica oggi l’avvocato Luciano Petrullo, che rappresenta Maria Pia Lavieri, con la dichiarazione che pubblichiamo di seguito.<br /><br />“Secondo il consigliere Maria Pia Lavieri sarebbe stata assunta in Arbea, dall’allora direttore Freschi, per chiamata diretta. La circostanza non corrisponde a verità. Infatti l’incarico venne conferito previa pubblicazione di Avviso Pubblico ai sensi dell’art. 2 comma 7 della L.R.31/2010; avviso che il consigliere Leggieri potrà rinvenire nel decreto n. 115 del 29/7/11 di Arbea, per sua opportuna conoscenza. In Arbea la Lavieri occupandosi delle domande di aiuti comunitari, recuperò oltre 220.000 euro erogati, indebitamente, nel periodo precedente al suo incarico.<br />Secondo il consigliere Leggieri, le cui fonti di informazione non brillano per precisione, la Regione si inventò un comma per favorire l’accesso della Lavieri in Regione, comma poi cancellato per illegittimità, dalla Corte Costituzionale, su sollecitazione del sindacato Direr.<br />Ebbene, sarebbe il caso che il consigliere Leggieri prendesse nota del fatto che la sentenza della Corte costituzionale, su ricorso dello Stato, ha dichiarato inammissibile la domanda, con una motivazione che la dice lunga sulla bontà e fondatezza del ricorso. Nel relativo procedimento la Regione non ha neanche inteso sostenere le sue ragioni, ma pare proprio che non ce ne sia stato assolutamente alcun bisogno.<br />Il comunicato del consigliere Leggieri, oltre a essere farcito di gravi imprecisioni, poi, è caratterizzato da espressioni inaccettabili e lesive della immagine della Lavieri, ragion per cui la stessa chiederà tutela giudiziaria in sede penale.<br />E’ appena il caso di sottolineare, infine, che la Lavieri non è parte nel giudizio pendente davanti alla Corte dei Conti, né indagata dalla Procura della Repubblica, talché è di tutta evidenza che non ha responsabilità di nessun tipo, quand’anche il giudizio tutt’ora pendente davanti alla Corte dei Conti dovesse avere l’esito che per il consigliere Leggieri arriva a essere addirittura “prevedibile”, convinzione chissà come maturata.<br />La superficiale (o voluta?) comunicazione di dati tanto errati lascia, per la verità, perplessi, ma di sicuro il consigliere Leggieri dovrà darne conto nelle sedi opportune.<br /><br />Avv. Luciano Petrullo”