“E’ a forte rischio di chiusura, ma è un servizio fondamentale per adolescenti tra i 12 e i 18 anni a disagio psicosociale”. E’ quanto si legge in un comunicato dei dipendenti della Casa famiglia La Cicocca di Potenza. “Un servizio che va avanti da quattro anni, e che come altri simili che lavorano per il sostegno e reinserimento sociale di giovani in condizione di svantaggio nessuno può permettersi di far chiudere. La Cicocca è come una grande famiglia per i ragazzi che accogliamo. L’impegno di noi operatori non solo è quello di far dimenticare le tristi condizioni da cui i ragazzi provengono, la sofferenza e il disadattamento vissuto nella famiglia di origine, ma anche e soprattutto di trasmettere loro affetto e protezione, aiutarli a costruire la fiducia in se stessi e negli altri, educarli ad una nuova prospettiva di vita. Insomma, il nostro è un lavoro sul presente dei ragazzi, segnati da un passato spesso drammatico, per costruire un futuro possibile.
Oggi “La Cicocca” è in difficoltà e può chiudere. A causa dei mancati pagamenti, ormai accumulati da mesi e mesi, della retta giornaliera che il comune di Potenza deve alla nostra Cooperativa sociale, con cui ha stipulato una convenzione a fronte dell’accoglienza e inserimento in residenza che viene garantita agli adolescenti allontanati da ambiti familiari ormai per loro invivibili.
Noi dipendenti, che rivendichiamo a gran voce il valore sociale del nostro lavoro, rifiutiamo totalmente questo epilogo e chiediamo con fermezza ai comuni e alle istituzioni locali, che debbono farsi carico delle loro responsabilità, garanzie e certezze per il prosieguo delle attività di accoglienza dei minori”.
bas 06