L’esponente del gruppo Sel illustra le finalità della carta di Pd, Psi e Sel e sottolinea la “necessità di rafforzare la democrazia e la partecipazione, elementi fondamentali per affermare ‘Italia bene comune’”
“Nella Carta d’Intenti di Pd, Sel e Psi c’è il comune sentirsi vicini a chi nel mondo si batte per la libertà e l'emancipazione di ogni essere umano intrecciato ad una forte aspirazione che il destino dell'Italia sia figlio della migliore civiltà europea”. A sottolinearlo è il capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello, per il quale “il cuore del progetto per costruire il campo più ampio possibile dei progressisti è la dignità del lavoratore da rimettere al centro della democrazia, in Italia e in Europa. Questa è anche la premessa per riconoscere la nuova natura del conflitto sociale. Fulcro di quel conflitto non è più solo l’antagonismo classico tra impresa e operai, ma il mondo complesso dei produttori, cioè delle persone che pensano, lavorano e fanno impresa. Il secolo scorso ci consegna un mondo dove il tema ambiente assume valenza strategica. C’è bisogno di un nuovo equilibrio fra tutela ambientale e lavoro, fra sviluppo e salvaguardia del pianeta”.
“Per il risanamento – sottolinea ancora Romaniello – sono state fatte scelte che impongono troppi sacrifici alla parte più debole del paese. Per di più senza ottenere il risultato dichiarato e indebolendo la capacità di ripresa del nostro Paese. Permangono troppe differenze (un Paese civile non può permettersi di avere dirigenti dello Stato che percepiscono oltre un milione di euro l’anno e pensioni di 6 mila euro l’anno). A ciò si aggiunge l’attacco all’autonomia delle Regioni attraverso la ‘controriforma’ del Titolo V e la fine delle piccole regioni come la nostra. La difesa dei beni comuni è la risposta che la politica deve a un bisogno di comunità che è tornato a manifestarsi anche tra noi attraverso la maggiore razionalità e la valorizzazione del tessuto degli enti locali quali presidi di democrazia, partecipazione e servizi per i cittadini. Inoltre, come è scritto nel documento, superare le duplicazioni, riqualificare la spesa, ridurre i costi della politica devono accompagnarsi ad un nuovo e rigoroso investimento sul valore dell’autogoverno locale ripensando e riordinando l’intero sistema delle autonomie locali”.
Secondo il capogruppo Sel “i principali problemi da affrontare sono: il dramma della disoccupazione che, nel caso dei giovani è appesantito proprio dalle misure del Governo; la crisi di settori fondamentali dell’economia nazionale abbandonati a sé stessi, per l’assenza di politica industriale e di politiche nel campo delle energie rinnovabili. Ancora, il diffuso stato di prostrazione degli insegnanti come degli studenti, del personale della ricerca, dell’Università; il netto peggioramento dello stato sociale a vocazione universalistica proprio nella fase di maggiore bisogno delle persone e delle famiglie; la crescita della povertà; la diminuzione dei salari e dei diritti dei lavoratori (con il blocco della contrattazione e la modifica dell’art.18);l’erosione delle pensioni; l’assenza di una politica pubblica di sviluppo”.
“La vocazione maggioritaria – continua Romaniello – deve essere quella che punta a rappresentare le forze sociali fondamentali del nostro Paese, a partire dai lavoratori, dalle risorse intellettuali, dalla scuola, dall’Università, dalla ricerca. Un paese più moderno, più equo deve essere al centro del prossimo confronto elettorale, per realizzare una convergenza ampia, senza pregiudiziali, ma da forti contenuti programmatici, valoriali e democratici. Il rapporto con i settori fondamentali del Paese (lavoratori e imprese) che accettano un sistema di relazioni avanzate, della società che si batte per innovazioni nel campo ambientale e delle relazioni sociali (associazionismo, volontariato, mondo dell’ambientalismo), va visto come la chiave fondamentale del futuro. E’ una scelta di fondo. Per questo la candidatura di Nichi Vendola non è solo espressione di Sel ma coinvolge l’intera società civile e quella sinistra diffusa che si articola nelle sue varie espressioni a livello associativo, sindacale, sui posti di lavoro: per questo si stanno costituendo comitati locali a sostegno di Vendola premier, aperti a tutti coloro che intendono impegnarsi in questa sfida”.
“Infine – conclude Romaniello – nel paese la sfiducia ha raggiunto livelli sconosciuti e allarmanti. L’allontanamento dalla politica,- accentuato dagli ignobili comportamenti ‘alla Fiorito’, sino alla penetrazione della criminalità organizzata alla Regione Lombardia, oltre ad equivoci ed incauti comportamenti diffusi in tema di trasparenza, e il diffuso timore per il futuro prevalgono sulla necessità di rafforzare la democrazia e la partecipazione, elementi fondamentali per affermare ‘Italia bene comune’”.