Per il consigliere del Pdl occorre “adoperarsi in Parlamento come in Consiglio perché la moratoria sulla ricerca petrolifera diventi strumento di contrattazione con compagnie e Governo per dare immediati e concreti benefici alle nostre comunità”
“Gli automobilisti lucani stanno toccando con il proprio portafoglio quello che continuiamo a considerare i mancati benefici della produzione di petrolio in Basilicata. Con i nuovi picchi raggiunti dai prezzi dei carburanti, sino a sfondare in alcune stazioni di rifornimento del centro Italia il tetto dei due euro al litro, come evidenziano le associazioni dei consumatori, a questi livelli il caro-carburante si tradurrà in una stangata da 769 euro l'anno per i cittadini e in un ulteriore appesantimento del tasso di inflazione”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia per il quale “anche per questo, prima di prendere le distanze dalla moratoria sulla ricerca petrolifera come ha fatto di recente, improvvidamente, un senatore della provincia di Matera del mio stesso partito, è sicuramente più utile adoperarsi anche in Parlamento, come noi faremo in Consiglio, perché la moratoria ottenga i risultati auspicati”.
“Del resto, l’allarme lanciato dal direttore regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori dovrebbe essere sufficiente a riprendere unitariamente, al di là del Progetto di Comunità promosso nelle ultime ore come ulteriore sforzo encomiabile a tenere unita la società civile lucana per rivendicare dal Governo interventi a favore della crescita – continua Mattia – l’iniziativa per riaprire rapidamente il confronto sul Memorandum. Non si può ulteriormente sottovalutare che, da una parte, gli agricoltori lucani sono alle prese con aumenti dei costi aziendali tra i quali quello del gasolio agricolo, il riscaldamento delle serre, ecc., dall’altra, i prezzi sui campi per i prodotti ortofrutticoli di qualità e di stagione sono minori di un litro di benzina verde alla pompa. Ma mentre i portafogli degli automobilisti e degli agricoltori sono sempre più vuoti, questi aumenti contribuiscono a rimpinguare le casse sia dello Stato che delle compagnie petrolifere. Ipotizzando lo stesso livello di consumi dei carburanti registrato attualmente, di qui ad un anno, i maggiori introiti, calcolano le associazioni dei consumatori, saranno pari a 9 miliardi e 324 milioni di euro annui per lo Stato e 6 miliardi e 216 milioni di euro per le compagnie petrolifere. Una situazione che conferma – dice Mattia – la validità della strategia unitaria che ci siamo dati con la moratoria perché essa diventi strumento di contrattazione con compagnie e Governo per dare immediati e concreti benefici alle nostre comunità”.