Carburanti, Autilio: trasparenza nella formazione dei prezzi

Il presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale ritiene intollerabile il clima di rassegnazione che accompagna il continuo aumento del prezzo della benzina

“Mentre i lucani da lunedì si rimetteranno in fila agli sportelli degli uffici postali per attivare la card carburanti, vale a dire quello strumento che equivale a poco più di un pieno di benzina, il clima di rassegnazione intorno all'aumento dei prezzi dei carburanti, denunciato all’unisono dalle organizzazioni di categoria dei titolari degli impianti come dalle associazioni dei consumatori, da noi è ancora più intollerabile”.

A sostenerlo è il presidente della seconda Commissione permanente del Consiglio regionale (Bilancio – Programmazione) Antonio Autilio (Idv), il quale sottolinea che “nei prossimi giorni dovrebbe proseguire la corsa al rialzo dei carburanti. L’incremento del costo della benzina alla pompa ha superato il 19% da febbraio scorso e segna un record nel prezzo dei carburanti, mentre per il gasolio l'aumento arriva a 24,87%. Un pieno di benzina al servito oggi costa 14,35 euro in più rispetto al 2011, mentre per il gasolio l'aumento arriva a 17,35 euro. E' il momento giusto per istituire meccanismi di trasparenza nella formazione del prezzo, dalla regolamentazione del mercato all'ingrosso all'istituzione della figura dell'acquirente unico, già proposta da più parti in modo da sottrarre la determinazione della dinamica dei prezzi all'esclusiva volontà di soggetti privati''.

Nel sottolineare che nel documento per il rilancio del centrosinistra e dell’attività della Giunta regionale la gestione delle risorse petrolifere e del gas “è un elemento fondamentale per favorire innanzitutto benefici diretti alle nostre comunità”, Autilio evidenzia che “sul terreno dei prezzi dei carburanti, purtroppo, come Regione non possiamo fare nulla. Invece, proprio perché dal sottosuolo della Basilicata proviene l’80% del totale del volume di petrolio estratto in Italia, che copre fino a circa l'11-12% del fabbisogno energetico del Paese, abbiamo sostenuto il Memorandum d’intesa Stato – Regione comprendente un piano integrato di azioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente e del territorio e mantenimento delle qualità ambientali, di miglioramento della rete infrastrutturale e della mobilità, di creazione di nuova e qualificata occupazione, nonché per la costituzione di una piattaforma dell’energia di valenza nazionale ed internazionale”.

“In particolare, all’interno dell’assetto federalista che sta ridefinendo compiti, funzioni ed articolazioni dello Stato, dovrà necessariamente esserci anche la riconsiderazione delle ricadute del gettito tributario nei territori regionali. Ma – continua Autilio – è il Governo che dovrebbe provare ad intervenire in qualche modo, ad esempio attraverso la sterilizzazione dell'iva rispetto agli aumenti delle accise. In questi giorni, poi, l'esecutivo ha un'occasione unica, con il decreto sulle liberalizzazioni, per ridisegnare la filiera. Non va sottovalutato che oltre che sui cittadini, sui lavoratori pendolari, sulle famiglie, il caro carburanti è destinato a diventare il fattore frenante di ogni tentativo di accrescere la competitività delle imprese”.

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