Carbone (Cia) su card carburanti

“Gli agricoltori lucani non hanno nulla da festeggiare rispetto all’annuncio della cosiddetta ricarica della card carburanti per gli automobilisti lucani, vale a dire un pieno di benzina per la propria auto, quale riconoscimento dello Stato per la produzione di petrolio dalla Val d’Agri. Il costo carburante che incide tra il 6 e il 10% sulle spese di ciascuna azienda agricola e quello per l’energia tra l’8 e il 12% specie per il riscaldamento di serre e stalle, non si ristorano con l’erogazione una tantum di un centinaio di euro della “card carburanti”, annunciata come strenna di Natale 2012”. E’ il commento del responsabile dell’Ufficio Economico della Cia Basilicata Paolo Carbone secondo cui è necessario prevedere un piano agronergetico per conseguire il pareggio energetico in agricoltura anche attraverso forme di compensazione per la risorsa idrica e pareggio energetico da parte dei consorzi oltre a favorire produzioni di energie rinnovabili per autoconsumo , acquisti collettivi, accrescere la produzione di colture a basso utilizzo di carburanti e l’impiego di oli vegetali. Al posto della “card”, che complessivamente ammonta intorno ai 33 milioni di euro – conclude Carbone – si potevano finanziare progetti per migliorare i servizi socio-sanitari e di assistenza agli anziani residenti nelle aree rurali della regione”.

BAS 09

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